VOGLIONO FARE LE FESTE CON I FICHI SECCHI APERTURE STRAORDINARIE SENZA SOLDI
VOGLIONO FARE LE FESTE CON I FICHI SECCHI APERTURE STRAORDINARIE SENZA SOLDI
Ieri,21 aprile durante la trattativa nazionale presso il Ministero si è ricomposta
la vecchia “TRIPLICE Organizzazione Sindacale” Cgil, Cisl e Uil che ha
sottoscritto due progetti che prevedono l’apertura straordinaria del 1° Maggio
e del 14, Notte dei Musei. Questi accordi non garantiscono ai lavoratori che,
volontariamente aderiscono ai progetti, il pagamento delle prestazioni. I residui
del FUA devono essere utilizzati per le progressioni economiche e il capitolo
1321 non ha ancora fondi certi.
Infatti l’art. 5 degli accordi recita testualmente: L'onere presuntivo del
progetto è calcolato in € 950.000,00, al lordo degli oneri di legge, e grava
sul capitolo 1321 AF 2011, fatta salva, ove necessario, l’esigenza di
rivedere con successivo accordo le modalità di copertura finanziaria del
suddetto onere. L’onere definitivo verrà calcolato a consuntivo.
L’USB/MBAC non ha sottoscritto gli accordi in coerenza con le proprie
rivendicazioni in merito alle modalità di ripartizione del salario accessorio. Tutti i
progetti di apertura quotidiana prolungata e di produttività ed efficienza
avrebbero dovuto far parte della indennità di amministrazione. Tutti gli altri
progetti andavano aboliti, per tornare all’ordinarietà, e le relative risorse
dovevano essere corrisposte nell’anno, in forma stabile e continuativa, come è
per la 14°mensilità, inserita nel calcolo della liquidazione e resa pensionabile al
100%. Oltretutto…..
La giornata del 1° Maggio è la festa internazionale dei lavoratori.
Le stesse OO.SS. con il tentativo di salvare la faccia davanti ai lavoratori, hanno
fatto un accordo sottobanco con l’Amministrazione che farà applicare la
meritocrazia (le fasce) tra i lavoratori. Infatti non saranno gli accordi sottoscritti
a riportare l’applicazione dell’art. 18 del decreto 150/2009, decreto Brunetta, di
seguito riportato, ma la circolare ministeriale che costringerà i dirigenti centrali
e periferici a valorizzare il merito.
Art. 18.
Criteri e modalità per la valorizzazione del merito ed incentivazione della
performance
1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il merito e il miglioramento
della performance organizzativa e individuale, anche attraverso l’utilizzo di
sistemi premianti selettivi, secondo logiche meritocratiche, nonché
valorizzano i dipendenti che conseguono le migliori performance attraverso
l’attribuzione selettiva di incentivi sia economici sia di carriera.
2. È vietata la distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di
automatismi di incentivi e premi collegati alla performance in assenza delle
verifiche e attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai
sensi del presente decreto.
L’USB/MBAC ha continuato a sostenere che nessuno articolo del D.Lgs 150 può
essere applicato, perché il decreto non è stato recepito dal CCIM e tantomeno
dal CCNL, e continuerà a lottare nei posti di lavoro, nelle piazze e nelle sedi
istituzionali per cancellare la riforma che divide i lavoratori dei Beni culturali in
buoni e cattivi. Con pesantissime conseguenze sulla carriera, sulle progressioni
economiche e sul piano disciplinare.
• La presenza per tre anni consecutivi tra i buoni costituisce titolo prioritario
per le progressioni economiche e di carriera;
• Per l’attribuzione di incarichi e responsabilità farà fede la professionalità
attestata dal sistema di misurazione e valutazione;
• Due anni con una valutazione di insufficiente rendimento si dispone il
licenziamento.
Infine denuncia il vergognoso comportamento assunto dalla Cgil beni
culturali che con la ritrovata “unità sindacale” e in linea con le politiche
nazionali della sua organizzazione che nasconde ai lavoratori la verità e la vera
natura di un’organizzazione sindacale che, mentre da un lato cerca di apparire
come la paladina della democrazia e dei diritti dei lavoratori, dall’altro si
prepara attraverso il nuovo patto sociale, con la ritrovata unità con Cisl, Uil e
Confindustria, ad intervenire, e pesantemente, proprio sul ruolo del contratto
nazionale e sulla rappresentanza, ha firmato gli accordi dimostrando e
confermando, in maniera inequivocabile, la piena condivisione della filosofia
e dei contenuti del D.Lgs 150/2009. Con il rischio, più che concreto, di un
attacco ai diritti ,alla dignità e al salario dei lavoratori.
CONTRO IL SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DEI LAVORATORI
ADERISCI ALL’USB BENI CULTURALI