Vertenza Beni Culturali: LE RISPOSTE SFUGGENTI MA POSITIVE DEL MINISTRO
Vertenza Beni Culturali:
LE RISPOSTE SFUGGENTI MA POSITIVE DEL MINISTRO
La vertenza riguardava le seguenti problematiche:
Ales S.p.A.; riduzione del 10% degli organici; sviluppi economici; lavori insalubri; spese di missioni; cedolino unico e comandi.Riunioni del 26 e 27 luglio 2011 con la delegazione dell’Amministrazione e Ministro.
USB/MBAC al Ministro Galan, “ Incontro Tardivo”. Il Governo ha già emanato la manovra economica di “lacrime e sangue” per i lavoratori e i cittadini. Una finanziaria che ha sferrato un attacco pesante alle condizioni di vita dei lavoratori in merito a Salario, Diritti e Occupazione.
Prolungato il blocco del turn over;
Congelati almeno fino al 2014 gli stipendi dei dipendenti pubblici;
Prorogato il blocco dei contratti fino al 2017;
Pensioni: Età- si anticipa al 2014 l’aumento dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita previsto dal 2015.
Il nostro Ministero non ha avuto le giuste e dovute risorse finanziarie ”fresche” per il Fondo unico di amministrazione dei lavoratori; i fondi per finanziare gli investimenti per la manutenzione di musei, scavi archeologici, biblioteche, archivi; i fondi per finanziare gli investimenti per il cinema, teatro, musica e danza. Pertanto si configura la devastazione del patrimonio culturale.
I Lavoratori dei Beni culturali hanno dato già una prima risposta alla manovra antipopolare del Governo aderendo allo sciopero generale di due ore del 15 luglio 2011, indetto dall’Unione Sindacale di Base. Sono rimasti chiusi musei e biblioteche.
Il Ministero per i beni e le attività culturali, ha detto il Ministro Galan, ha bisogno di questi fondi per attivare programmazioni ed investimenti per tutto il patrimonio culturale. Ha ribadito il suo impegno a reperire nuovi finanziamenti.
Ales S.p.a.
La società gestirà musei, aree archeologiche, biglietterie, servizi di ristoro, marchio e diritti d’immagine, comunicazione, pubblicità, ricerche e consulenze. Potrà compiere operazioni commerciali, finanziarie e fare manutenzione di impianti ed edifici.
Tutto agli ordini del Ministero per i beni e le attività culturali.
Abbiamo ribadito, ancora una volta, la nostra contrarietà a qualsiasi esternalizzazione, privatizzazione di funzioni e servizi istituzionali e a qualsiasi modello di “autofinanziamento”, attraverso la costituzione di Fondazioni e/o di S.p.A., che senza alcun controllo parlamentare, gestiscono il patrimonio culturale per fare cassa e risanare i propri bilanci.
Abbiamo proposto di reinternalizzare i servizi e assumere i lavoratori della società Ales, anziché continuare a finanziare con denaro pubblico società costituite con logiche di lottizzazioni politico-sindacali.
Inoltre, alla luce della recente delibera dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici che obbliga la società Ales a revisionare lo statuto, abbiamo chiesto al Ministro e al Segretario generale un loro intervento presso la Soprintendenza speciale archeologica di Roma in merito all’accantonamento in bilancio di circa 800.000,00 euro, fatto dal Soprintendente, da destinare alla Ales S.p.a. per il reclutamento di 16 lavoratori come supporto alle attività di accoglienza e vigilanza.
Il Ministro ha risposto di non conoscere la materia, il Segretario generale si è impegnato a comunicare il problema al Direttore generale di competenza.
Riduzione del 10% degli organici di tutto il personale del Ministero
In riferimento al taglio degli organici previsto dall’art. 8-bis della legge n°25/2010 , abbiamo ribadito il nostro NO, e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Inoltre abbiamo chiesto al Ministro di attivare tutte le iniziative necessarie, anche legislative, per ottenere la deroga dall’obbligo di ridurre gli organici. L’eventuale taglio comporterebbe una riduzione di 19 dirigenti e di 1800 unità tra tutti gli altri lavoratori.
Il Ministro ha condiviso la nostra preoccupazione e si è impegnato ha portare la problematica al Consiglio dei Ministri e presentare una norma specifica per la deroga.
Sviluppi economici del personale all’interno delle Aree
Sono circa 13 milioni di euro i fondi residui del Fua che l’Amministrazione e tutte le OO.SS., ad esclusione dell’RdB, attuale USB, NON hanno voluto impegnare entro l’anno 2010, attraverso accordi locali, per far crescere più possibile le retribuzioni di ogni lavoratore, come riconoscimento dell’aumento dei carichi di lavoro, della produttività collettiva e della valorizzazione delle competenze professionali. Visto che il trattamento economico complessivo previsto dal D. Lgs. 78/2000, per i dipendenti pubblici relativamente al 2011 non poteva superare in ogni caso quello ordinariamente spettante per l’anno 2010.
Lo scopo era quello di portare i 13 milioni di euro, salario certo, nelle tasche dei lavoratori.
La Funzione Pubblica e il MEF (Ministero economia e finanze), puntualmente hanno bocciato gli accordi del 29 novembre 2010 e del 23 dicembre 2010 che prevedevano una progressione economica per l’anno 2011, solo per alcune figure professionali e non per tutto il personale, perché le procedure di certificazione degli accordi di cui sopra, non sono state definite entro l’anno finanziario 2010.
Comunque, l’Amministrazione durante la riunione del giorno 26 luglio ha comunicato che il Ministro attraverso una lettera a chiesto un intervento al Ministro dell’economia e finanze e della Funzione Pubblica, grande lavoratore e piccolo uomo, per “sanare” la situazione.
Lavori insalubri
Durante l’incontro del 26 luglio, abbiamo chiesto all’Amministrazione di ritirare la circolare ministeriale e tutti i provvedimenti emanati in merito ai rientri in servizio del personale collocato in pensione per l’applicazione dei benefici previsti dall’art. 25 del D.P.R. 1092/1973 per coloro che sono addetti ai lavori insalubri come riportato nel Decreto Luogotenenziale del 1° maggio 1919. Inoltre abbiamo chiesto al Direttore generale di riconoscere l’applicabilità della norma, non solo agli operai, ma a tutti i lavoratori che sono esposti a sostanze insalubri.
Il Direttore generale durante la riunione di cui sopra, aveva accolto la nostra richiesta di ritirare la circolare.Il giorno successivo, sempre durante un incontro sindacale, ha cambiato idea sostenendo che non poteva più ritirarla perché aveva ricevuto una nota dall’INPDAP che ribadiva il contenuto della sua circolare.
A quel punto si è scatenata una forte contestazione e la riunione è stata sospesa.
Il giorno 28 luglio 2011, l’Amministrazione e le altre OO.SS. hanno avuto un nuovo incontro, nonostante la nostra indisponibilità a partecipare, comunicata alle parti durante la riunione del 27 luglio, e concordato di approfondire la materia anche attraverso una disciplina normativa, senza ritirare la circolare.
In merito a ciò, la nostra O.S. si mette a disposizione dei lavoratori per individuare le più opportune iniziative, anche legali, per difendere i loro diritti e la loro salute.
Spese di missioni
L’Amministrazione e tutte le OO.SS. hanno convenuto sulla necessità di trovare una soluzione interpretativa alla deliberazione n° 21/2011 della Corte dei Conti, per continuare a garantire le funzioni di tutela del patrimonio culturale, come previsto dall’articolo 9 della Costituzione. Tutto per cercare di escludere il personale del nostro Ministero dall’applicazione dell’art 6, comma 12, del d.lgs. 78/2010.
Cedolino unico
In riferimento alle problematiche sul cedolino unico abbiamo chiesto all’Amministrazione di effettuare una ricognizione regionale sulle modalità di attuazione delle procedure per assicurare ai lavoratori il pagamento delle competenze accessorie mese per mese. Il Ministro ha preso l’impegno di attivare tutte le iniziative necessarie per garantire il pagamento del salario accessorio ai lavoratori.
Comandi
In merito ai lavoratori comandati presso il nostro Ministero abbiamo chiesto all’Amministrazione di “normalizzare”gli stessi lavoratori attraverso un trasferimento definitivo attivando la mobilità intercompartimentale. In subordine collocarli fuori dalle dotazioni organiche del Ministero, nell’attesa che il gruppo di lavoro per gli organici, dichiari il fabbisogno delle unità di personale necessarie alla Funzione Pubblica.
L’Amministrazione, per il momento, si è dichiarata disponibile a rinnovare le richieste di comando fino al numero massimo di 500 unità, per il futuro aspetta che la Funzione Pubblica attivi la mobilità intercompartimentale.
L’USB/MBAC andrà avanti con i ricorsi ordinari al Giudice.
L’USB/MBAC VIGILERA’ SUGLI IMPEGNI ASSUNTI DAL MINISTRO GALAN.
CONNETTI LE FORZE CON L’UNIONE SINDACALE DI BASE PER LA RIAPERTURA DEI CONTRATTI NEL P.I., SBLOCCO DEL TURN OVER, INVESTIMENTI NEL MINISTERO PER AUMENTARE LA FUNZIONALITA’ E L’EFFICIENZA DEL SERVIZIO PUBBLICO AI CITTADINI.