Risposta alla lettera Fp-Cgilbac Libero Rossi

Roma -

     Oggi 10 marzo 2009 i rappresentanti nazionali dell’RdBMBAC sono venuti a conoscenza di quanto accaduto alcuni giorni fa nella sede ministeriale del San Michele, a Roma.


     Nella bacheca della nostra O.S. è stata affissa una lettera, che originariamente circolava anonima (ne abbiamo copia), a cui è stata aggiunta la firma RdBCUBMBAC, nella quale si analizza la nota “amichevole” indirizzata dal Segretario nazionale Cgilbac al direttore Generale del personale, in merito al mancato rispetto dell’accordo sui progetti incentivazione anno 2009.


     Chiariamo subito che le espressioni e gli argomenti usati dall’autore della lettera non provengono dalla nostra O.S. Ci risulta infatti che una persona, ben nota al “libero” e al “mediano” del San Michele per la sua lunga militanza  nella CGIL, ha voluto utilizzare arbitrariamente la sigla della nostra organizzazione.


     Abbiamo l’obbligo, comunque, di entrare nel merito della risposta che la Cgilbac, a firma Libero Rossi, ha pubblicato nel suo Forum, usando toni sarcastici ed altezzosi  più da salotto borghese che da sindacato.


     E quindi, in primo luogo: l’ RdBMBAC ha fatto una scelta di identità e di dignità sindacale, quella di non usare i distacchi e i permessi, ma di svolgere la sua attività rispettando il CIM(non è il centro igiene mentale ma il contratto integrativo di ministero),  che la CGIL (a differenza dell’RdB) ha sottoscritto, forse anche per estenderli al maggior numero possibile di suoi delegati.


     In secondo luogo: gli interventi dei rappresentanti RdBCUB nel corso delle contrattazioni (che provocano sbadigli all’illustre sindacalista) mirano a difendere la dignità, i diritti e il salario dei lavoratori, l’efficienza dei servizi e la fruizione del patrimonio culturale. Al contrario di quanto ha fatto la CGIL , sottoscrivendo i famigerati accordi del luglio’ 92 e ’93, che hanno avuto il solo risultato di garantire, in questi anni, benefici e profitti alle imprese, demolendo il potere contrattuale dei lavoratori.


     La questione salariale è stata sempre al centro delle rivendicazioni dell’RdBCUB, ed è giusto ricordare che il salario accessorio è diventato negli anni, per i lavoratori, una parte consistente della retribuzione. La crescita abnorme di questo salario rispetto a quello tabellare è stata spesso utilizzata anche per creare divisione tra i lavoratori. Questo per sottolineare le scellerate scelte politiche fatte dai vari governi, con il consenso della CGIL.


     In terzo luogo: il corporativismo, di cui si accusa l’RdBMBAC, è invece un comportamento tipico della Cgilbac, che è abituata a chiedere tavoli separati e a sottoscrivere accordi “corporativi” sul salario accessorio, che hanno incrementato e differenziato il salario dei lavoratori, diventando arma di ricatto in mano a certi dirigenti e strumento clientelare in mano a certi sindacati. Altro che rispetto della democrazia e pluralismo sindacale!


     Tanto più che, quando gli stessi accordi vengono rifiutati dai lavoratori, il monarca cigiellino ritira regolarmente la firma già apposta (vedi comunicati Cgilbac anni 2006, 2007 e 2008).Oppure, attaccare il dirigente di turno accusandolo di incapacità. Ci risulta, tra l’altro, che uno di questi dirigenti lo abbia invitato a trascorrere un periodo di “osservazione”in una struttura adatta al  soggetto.


     La scelta effettuata dall’RdBCUB per la sottoscrizione del CCNL dei Ministeri è dovuta alla consapevolezza della portata dello scontro sociale in atto. La nostra O.S. ha considerato strategica la sua presenza all’interno dei posti di lavoro e nei vari livelli di contrattazione, per aprire un fronte di lotta che parta dalla base, e che tuteli davvero i loro diritti.


     Infine: non si può accusare l’RdBMBAC di mancanza di proposte e di progetti, come si evince chiaramente dai punti precedenti.


     Il “brunettismo”, se mai avesse bisogno di spinte dall’esterno (ma avanza benissimo purtroppo per conto proprio), trova spazio e si alimenta, prima di tutto, nelle divisioni tra lavoratori.

     Noi abbiamo scelto da tempo da che parte stare, non subiamo condizionamenti e continueremo a fare sindacato esclusivamente nell’interesse dei lavoratori.

 

Rdb CUB Mbac