PENSIONI: CGIL CISL E UIL FANNO GLI "APICOLTORI"
In un video la verità sulla mannaia che sta per abbattersi sui lavoratori
PENSIONI: ROMAGNOLI (USB), CGIL CISL E UIL FANNO GLI “APICOLTORI”
In un video la verità sulla mannaia che sta per abbattersi sui lavoratori
COMUNICATO STAMPA
Domani mattina, al Ministero del Lavoro, CGIL, CISL e UIL potrebbero dare il via libera all’APE, il prestito pensionistico che permetterebbe di anticipare di 3 anni e 7 mesi il pensionamento rispetto ai tempi previsti dalla riforma Fornero. La pensione, tuttavia, verrebbe decurtata fino al 25% del valore dell'assegno, a seconda di quanto si anticipa l'uscita dal lavoro.
“L’APE è di fatto un prestito ventennale che si abbatte come una mannaia sulla pensione di chi utilizza questo strumento – spiega Luigi Romagnoli, dell'Esecutivo nazionale USB – l’affare lo fanno le banche e le assicurazioni, che anticiperanno le risorse necessarie e riscuoteranno gli interessi e i premi assicurativi legati all’anticipo pensione che sarà erogato dall’INPS. Questi concetti sono espressi in un nostro video, che da questo pomeriggio è in rete, in cui con ironia contestiamo la proposta del Governo e lanciamo lo sciopero generale del prossimo 21 ottobre” .
“CGIL, CISL e UIL si occupano di ‘apicoltura’ – prosegue il sindacalista – mentre bisognerebbe intervenire in modo complessivo sul sistema previdenziale pubblico, abrogando la riforma Fornero, cancellando il sistema di calcolo contributivo e ripristinando l’età pensionabile a 60 anni per le donne e a 65 per gli uomini, con la ricongiunzione gratuita dei contributi versati, per evitare che in futuro si vada in pensione oltre i 70 anni di età e con un assegno da fame”.
Aggiunge Romagnoli: “Il tavolo di confronto sulla previdenza aperto al Ministero del Lavoro, dal quale è stata esclusa la USB, non ha quindi affrontato i temi cruciali né una questione specifica come il riconoscimento pieno dei contributi dei Lavoratori Socialmente Utili, oggi solo figurativi e non validi per la misura della pensione, come invece più volte sollecitato dalla USB”.
“Il 21 ottobre chiameremo i lavoratori allo sciopero generale, a sostegno di una piattaforma che mira a restituire valore allo stato sociale e per dire NO ad una riforma costituzionale che soffoca la democrazia e risulta pericolosa per i lavoratori”, conclude il rappresentante USB
Roma - martedì, 20 settembre 2016