Museo Egizio di Torino. Accordo sul personale

Torino -

Si è svolto in data 16 maggio u.s. l’incontro tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, i rappresentanti della Fondazione e le OO.SS. per la sottoscrizione del protocollo d’intesa per il personale aderente alla Fondazione del Museo Egizio di Torino.

La RdB non ha sottoscritto l’accordo ed ha ribadito la propria contrarietà alla scellerata scelta relativa alla costituzione della Fondazione ancorché tra i propri componenti ci siano oltre alle banche anche le istituzioni territoriali quali la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e la Città di Torino.

Siamo convinti che la costituzione di questa Fondazione, la quale ha rappresentato un progetto pilota è stato un passo fondamentale atto a demonizzare e demolire la cosa pubblica dando ad intendere che qualsiasi struttura del patrimonio dello Stato funzioni meglio se gestito da soggetti terzi, magari con il personale prestato dalla stessa struttura che cede le competenze, nonostante l’erogazione del servizio avvenga nello stesso luogo e con le stesse strutture lavorative. 

La RdB ha sollevato delle perplessità in merito alla garanzia, nel tempo, del rapporto del personale trasferito alla Fondazione e, in proposito, un coro di rassicurazioni circa la positività dell’operazione è venuto non solo da parte dei rappresentanti della Fondazione, ma provenienti anche da organizzazioni sindacali presenti al tavolo, tra cui un rappresentante dei lavoratori del museo Egizio di Torino che, allorquando qualche rappresentante sindacale e la stessa Amministrazione Nazionale ipotizzavano che i trenta giorni entro i quali i lavoratori devono manifestare il proprio consenso potessero diventare sessanta, addirittura proponeva di contrarre ulteriormente i tempi in quindici giorni, evidentemente per la bontà della situazione determinata dal trasferimento delle competenze e del personale alla Fondazione.

Tra l’altro, il rappresentante della Fondazione, che si poteva configurare come il classico oste che elogia il proprio vino, disquisendo sulla funzione e sulla presenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, da noi ampiamente criticata, è intervenuto più di una volta per tranquillizzare la RdB sostenendo che non si trattava di una operazione finanziaria, che la Fondazione non aveva scopo di lucro, ma si trattava di una operazione, come cita lo stesso protocollo d’intesa, atta a “valorizzare e promuovere il patrimonio artistico e storico del museo”; ma tutto ciò, diciamo noi, non avviene già? … considerato che sono sempre gli stessi lavoratori ad operare, negli stessi luoghi e con le proprie professionalità che da sempre hanno garantito la funzionalità del Museo.

Si  tratta di una operazione negativa che  traspare anche da qualche contraddizione all’interno dello stesso protocollo d’intesa, come per esempio all’articolo 10 dove si dice che in qualunque momento il personale può rientrare a prestare servizio, ma si vincola l’efficacia dell’esercizio di opzione entro i sei mesi,  il che significa che il lavoratore che ci ripensa non rientra subito presso gli istituti del Ministero ma entro sei mesi.

Contestualmente, ciò significa spuntare l’arma del conflitto in vista di una eventuale vertenza, o, comunque, gestirlo nei sei mesi qualora siano tanti i lavoratori che rimettendo in discussione la bontà dell’accordo volessero rientrare presso il ministero.

La RdB ritiene che la cultura, il patrimonio artistico e storico siano beni dei cittadini e devono rimanere allo Stato senza fare ricorso a forme strane di gestione o strani trasferimenti di competenza come sta avvenendo purtroppo da qualche anno, rappresentando, tra l’altro, un aggravio di costi per i cittadini.

Invitiamo il nuovo Ministro Rutelli, al quale porgiamo i migliori auguri di buon lavoro, di adoperarsi per  garantire che il  patrimonio storico artistico e culturale rimanga pubblico, gestito direttamente dai lavoratori del  Ministero  che da anni assicurano con diligenza e professionalità la funzionalità di tutti i siti artistici, archeologici e mussali, in condizioni di costante sott’organico  e dallo Stato.

 

Roma 18 maggio ’06                                                                                                      

 

 p. Federazione RdB P.I.

Cataldo  Di Napoli


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