MINISTERO DELLA CULTURA USB P.i. CHIEDE UN INCONTRO URGENTE PER LE INTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI E DEI LAVORATORI E PER CHIEDERE SICUREZZA PER I LAVORATORI DELLA SOCIETA' ALES SPA.

Roma -

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Ministro della Cultura
Prof. G. Sangiuliano
gabinetto@cultura.gov.it
Capo di Gabinetto
Consigliere F. Gilioli
gabinetto@cultura.gov.it
e, p.c. Rappresentante del Gabinetto del Ministro
dott. S. Lanna
gabinetto@cultura.gov.it
OGGETTO: FUTURO PER I DIPENDENTI ALES SPA - INTERNALIZZAZIONE. RICHIESTA INCONTRO URGENTE.
In questi giorni la vicenda dei lavoratori Ales della Pinacoteca di Bologna ha riacceso una luce sui dipendenti della società in-house del Ministero della Cultura e la realtà che essi vivono.
L'Istituto ha deciso di non rinnovare il contratto d'affidamento per il potenziamento del servizio di accoglienza e vigilanza, precedentemente finanziato dalla Direzione Generale Musei. La società ha offerto ai lavoratori la sola alternativa di trasferirsi a Firenze. Negli stessi giorni le aperture straordinarie dei musei del 25 dicembre 2023 e del 1gennaio 2024, hanno visti coinvolti in tutta Italia, spesso loro malgrado, il personale di Ales e delle società concessionarie dei servizi aggiuntivi come ad esempio le biglietterie e quello in appalto. A dimostrazione che queste realtà sono parte integrante del funzionamento del sistema museale e più in generale della gestione dei beni culturali nel nostro paese.
USB guarda con attenzione e preoccupazione a quanto accaduto, presso l’Istituto con autonomia speciale e non solo, con il timore che quanto accaduto a Bologna possa estendersi ad altri luoghi della cultura. Quindi torniamo a domandare al Ministero della Cultura e alla sua Direzione politica se abbiano una idea chiara di futuro per questa società in-house.
Osserviamo infatti un apparente strabismo nell'atteggiamento del sistema dei beni culturali e delle istituzioni a cui esso fa capo verso Ales S.p.a. e i suoi dipendenti. Nell'estate del 2023 la Direzione Generali Musei siè ” tirata fuori” tramite una circolare comunicando che non finanzierà più affidamenti alla società strumentale del ministero rilanciando la palla ai singoli istituti. Allo stesso tempo molti luoghi della cultura e uffici territoriali del MiC continuano ad utilizzare personale Ales, fortunatamente, e in diversi casi ne hanno anche aumentato il numero. Questo ha fatto salire di altre unità il totale dei dipendenti Ales, che già all'inizio dell'anno 2023 superava i 1700, attualmente più di 2000, secondo i dati forniti dall'azienda. Necessita, quindi, prendere atto che questi lavoratori e lavoratrici, presenti non solo nell’area dell’accoglienza dei grandi musei di fama internazionale come di realtà molto più piccole e periferiche ma anche nella manutenzione, pulizie, verde e nell'attività tecnico – amministrativa- contabile – scientifica e legale, sono diventati un fondamentale tassello di funzionamento per il sistema dei beni culturali. Andando nei fatti molto al di sopra del ruolo di “potenziamento” e “supporto”. Si pensi anche alle tante professionalità specifiche necessarie al funzionamento delle direzioni generali, segretariato generale e segretariati territoriali, come degli istituti autonomi che con la cronica carenza di personale del Ministero della Cultura non si riescono a reperire altrove se non attraverso una politica certa dei fabbisogni ministeriali e relativa programmazione occupazionale stabile.
USB P.I. MiC e USB Lavoro privato svolgono da anni la loro attività sindacale in questo Ministero su vari livelli: nel pubblico impiego, nella società in-house, nelle società concessionarie e in appalto. Cercando per quanto possibile di agire in sinergia con l'obiettivo di un lavoro nei beni culturali stabile, sicuro e orientato al servizio pubblico. Riteniamo, da molti anni che l'unica prospettiva sensata per raggiungere questo obiettivo sia quella di giungere all'internalizzazione dei dipendenti
Ales, presso il MiC. Nonostante che con la loro società abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato, questi lavoratori hanno l'ansia sempre presente che gli istituti per cui lavorano da anni possano chiudere i progetti e metterli alla porta, mentre il MiC continua ad avere problemi di organico in generale e di alcune professionalità in particolare. Questo percorso è impegnativo e in salita, e nel breve termine insistiamo anche perché i lavoratori che operano nei luoghi della cultura abbiano un unico contratto che potrebbe essere individuato in quello di Federculture per evitare la concorrenza al ribasso e il dilagare del lavoro sottopagato in questo ambito. Da anni spingiamo in tal senso, eppure la stessa Ales rimane ancora ferma ad applicare il CCNL Commercio e Terziario, che tra l'altro mal si adatta a molte mansioni svolte dai suoi dipendenti. Così come si potrebbe riconoscere un punteggio per il servizio svolto presso i siti ministeriali nei concorsi pubblici ai dipendenti dell'azienda. Sempre con gli stessi intenti USB ha chiesto di utilizzare la stessa società in-house per portare in seno al settore pubblico servizi, attività e lavoratori ora nelle mani di società concessionarie private e in appalto, che si trovano in condizioni ancora più precarie e critiche riguardo salario, diritti e dignità. Un passo avanti in questo senso sembra essere stato fatto con le note della Direzione Generale Musei del 2023, sui servizi di biglietteria, e non solo, che contemplavano la possibilità d'affidamento degli stessi anche ad Ales S.p.A. con l'applicazione della clausola sociale ai lavoratori precedentemente impiegati, cosa che (seppur in maniera non ottimale) è stata fatta al Pantheon di Roma per la biglietteria e controllo accessi, sperimentazione risultata positiva per le casse del Ministero e per le maggiori garanzie e diritti dei lavoratori. Un altro obiettivo raggiunto nei servizi aggiuntivi è quello dell’internalizzazione della didattica, compresi i 37 dipendenti della società Avanti con le internalizzazioni delle biglietterie e servizi aggiuntivi previsti nell’art. 117 del codice dei beni culturali. USB ribadisce che l’unica soluzione è rilanciare la gestione Pubblica del Patrimonio Culturale sottraendolo alla logica perversa del mercato privato di fare cassa e profitti, internalizzando, servizi, attività e lavoratori ridando così dignità e diritti a migliaia di loro. La Direzione Politico-Amministrativa di questo Ministero deve dare delle risposte agli interrogativi sul futuro di lavoratori e lavoratrici.

USB, prima di intraprendere un percorso di mobilitazione per questo obiettivo, chiede un urgente incontro con le Autorità in indirizzo che riteniamo quantomai necessario.

 

Roma. 10 gennaio 2024

 


USB P.I. MIC
Domenico Blasi
USB LAVORO PRIVATO
Francesca Pulice