MINISTERO DELLA CULTURA: COMUNICATO ASSEMBLEA DEI LAVORATORI DEL MUSEO NAZIONALE ROMANO
Spett.le
Direttore
del Museo Nazionale Romano
prof. Stephane Verger
A TUTT*
Lavoratrici e Lavoratori.
OGGETTO: Comunicato assemblea dei lavoratori
Il giorno 14 febbraio u.s. presso la sede delle Terme di Diocleziano del Museo Nazionale Romano, su richiesta delle lavoratrici e dei lavoratori del Museo, la nostra O.S. ha convocato un’assemblea che ha visto la partecipazione di circa 60 dipendenti, nel corso della quale è stato deliberato, all’unanimità, di rappresentare nuovamente e unitariamente all’Amministrazione le numerose problematiche che rendono critiche le condizioni di lavoro in cui si trova ad operare quotidianamente il personale del MNR.
Si sottolinea come tali criticità, comuni a tutte le sedi e a tutt* le/i dipendenti, siano state già rappresentate più volte alla Direzione del Museo, da questo sindacato e non solo, senza che si sia posto rimedio alle questioni generali di seguito evidenziate: la sicurezza, salubrità e igiene dei luoghi di lavoro, un eccessivo e maldistribuito carico di lavoro, mancato riconoscimento delle professionalità e dei ruoli delle lavoratrici e lavoratori del MNR, l’assenza di un’efficace organizzazione del lavoro e alla mancanza di rispetto delle procedure.
Sicurezza e salute delle lavoratrici e dei lavoratori:
- Mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento e di raffreddamento da circa due anni (il range temporale è maggiore se si prende in considerazione il periodo antecedente al Covid) in tutte le sedi. La soluzione adottata dall’Amministrazione di estendere lo smart working per emergenza climatica al personale non risulta praticabile dalla maggioranza delle/i dipendenti che deve lavorare in presenza, anche con riferimento a quelle attività di ufficio che vanno svolte necessariamente in sede (consultazione di documenti, sopralluoghi, incontri, movimentazioni, restauri). Si rappresenta inoltre l’impossibilità di fruizione delle sedi museali da parte del pubblico, costretto a visitare gli spazi museali con temperature bassissime, ben al disotto di quelle previste dalle norme, in inverno così come in estate con temperature molto elevate, sempre superiori a quelle consentite. A tale proposito si ricordano i casi di malore di alcuni visitatori (nonché del personale) e la mancata comunicazione dell’assenza di refrigerazione che avrebbe potuto preallertare il pubblico circa lo stato dei luoghi;
- Mancanza degli interventi di disinfestazione antizanzare da 2 anni e derattizzazione dallo scorso giugno 2023: sono stati moltissime le lamentele per la presenza di zanzare dal periodo estivo fino ad ottobre a causa del perdurare del clima mite, altrettanto è stata denunciata più volte la presenza di roditori, anche di notevoli dimensioni, in tutte le sedi soprattutto a Palazzo Massimo nell’area posteriore al bar/ristorante, dalla fine dell’estate u.s.;
- Malfunzionamento degli impianti di allarme e videosorveglianza nella sede delle Terme e di Palazzo Massimo, con conseguente pericolo per la tutela delle opere e delle persone; si fa riferimento in particolare alla situazione di degrado presso l’ingresso su viale De Nicola delle Terme di Diocleziano, e alla necessità di monitorare la zona perimetrale della sede, anche in considerazione della possibile richiesta delle forze dell’ordine di acquisire registrazioni. Ugualmente per la sede di Palazzo Massimo si fa riferimento alla situazione critica dell’ingresso di Piazza dei Cinquecento 67, dove quotidianamente entrano dei senza-tetto per espletare i propri bisogni. Inoltre manca anche una chiara procedura per l’accesso alle videoregistrazioni che, su richiesta delle forze dell’ordine, il Museo non è stato in grado di fornire;
- Malfunzionamento dell’impianto di rilevazione dei fumi (impianto da manutenere, si fa riferimento al recente episodio verificatosi in Crypta Balbi). A Palazzo Massimo non è mai suonato l’allarme nel corso delle simulazioni antincendio degli ultimi 3 anni degli uffici e i rilevatori dei fumi non hanno funzionato quando ci sono stati dei cortocircuiti (zona ex CED, centrale elettrica);
- Presenza di bombole di gas inerti con sistema di sicurezza non funzionante (Palazzo Massimo) che da oltre 18 mesi impediscono l’accesso in sicurezza ai depositi;
- Assenza di illuminazione nella sede delle Terme di Diocleziano e di Palazzo Massimo, con riferimento sia agli spazi del Museo Epigrafico (con conseguente mancata fruizione delle opere esposte, e con possibile pericolo per il personale e i visitatori), sia agli spazi esterni del Museo, in particolare nei giardini antistanti la biglietteria, anche in considerazione della situazione di degrado in viale De Nicola; A Palazzo Massimo la sala degli affreschi di Pietra Papa è stata chiusa perché completamente buia, sono spente tutte le luci tranne una della sala dell’opus sectile e in proporzione, nelle altre sale, sono più i faretti spenti che quelli accesi. Le segnalazioni da parte dei dipendenti e dei visitatori è continua, soprattutto nel periodo invernale.
- Mancanza di manutenzione impiantistica, edile e del verde: le 4 sedi del MNR si trovano letteralmente abbandonate a loro stesse, senza possibilità di fronteggiare ordinarie situazioni legate alla quotidiana gestione degli edifici e delle aree di pertinenza. L’insufficienza dei fondi, come dichiarato dal Dirigente, destinati a tali servizi e ai lavori necessari per un corretto funzionamento, rende altresì poco efficace anche le attività delle ditte a cui sono stati affidati i servizi in questione. Difatti in alcune sedi, piove all’interno delle sale espositive o non è stato possibile sistemare le chiusure delle porte (comprese quelle antincendio), o sostituire gli elementi dei bagni non più funzionanti.
- Mancato aggiornamento dei piani di emergenza, (comprese le piantine di evacuazione esposte in museo), mancata nomina dei preposti alla sicurezza.
A fronte di quanto rappresentato, si ricorda che NON vengono garantiti dalla Direzione i LIVELLI UNIFORMI DI QUALITÀ PER I MUSEI di cui al Decreto ministeriale del 21 febbraio 2018, recante «Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema museale nazionale», con particolare riferimento al punto 3.4 “Adempimento alla normativa in materia di sicurezza per le strutture, le persone e le opere conservate. La struttura deve essere a norma sotto il profilo statico, impiantistico, igienico-sanitario e del superamento delle barriere architettoniche”.
Organizzazione del lavoro:
- da oltre un anno non viene pubblicato l’aggiornamento dell’organigramma e funzionigramma del personale, che recepisca l’attuale situazione del personale in forze nel Museo; si rappresenta la necessità di individuare con maggiore chiarezza le competenze e le funzioni di ogni area/settore, essendo l’organizzazione del lavoro spesso confusa e implicando la sovrapposizione di competenze;
- si lamentano scarse comunicazioni tra la Direzione e il personale, pochezza di procedure, spesso confuse e disattese dalla Direzione stessa, che si muove senza coinvolgere il personale competente o sovrapponendo le reciproche competenze. Questo crea un demansionamento della professionalità dei profili tecnici e del ruolo degli uffici che gestiscono. Oltretutto non viene rispettato il mansionario nell’affidamento degli incarichi;
- presenza di personale esterno, avente contratti di collaborazione con altri uffici o istituti MiC che non ha un ruolo all’interno del Museo, ma che prende iniziative e agisce a nome del Direttore creando situazioni di disagio e malcontento tra il personale dipendente MiC;
- necessità di avvalersi di una rete intranet e di una bacheca elettronica dove pubblicare le informazioni per tutto il personale;
- carichi di lavoro non equamente distribuito tra il personale, che si ritrova a dover fronteggiare la gestione e risoluzione dell’ordinario e delle procedure dei progetti del PNRR e del PNC senza alcun sostegno, spesso con tempistiche ingestibili, anche in considerazione della scarsità di personale interno, specie in alcuni settori chiave come Ufficio Gare e Contratti, Ufficio Tecnico e Ufficio Bilancio;
- con riferimento all’avvio dei progetti URBS e PNC, si evidenzia scarso coinvolgimento nelle decisioni dell’Amministrazione, sia relativamente ai nuovi percorsi espositivi di cui il personale delle diverse sedi non viene messo a conoscenza, sia relativamente alla tempistica dell’avvio dei cantieri-programmati per fine marzo 2024-e delle possibili chiusure (parziali e/o totali) delle sedi museali;
- mancanza della ripartizione degli incentivi per le funzioni tecniche che dura da anni malgrado le reiterate richieste rivolte in sede di contrattazione di definizione di un regolamento interno come previsto dalla contrattazione nazionale;
- mancanza di programmazione, sia con riferimento alla definizione del Bilancio del MNR che dovrebbe prevedere a monte una ricognizione delle diverse esigenze dei settori funzionali del Museo per recepire le richieste ove possibile o rimodularle nell’ambito dell’economia generale dell’Istituto (l’ultima è stata fatta nel 2018), sia con riferimento al Piano annuale delle attività con indicazione delle iniziative, delle mostre, etc. come previsto al punto 4.3. dei già citati LIVELLI UNIFORMI DI QUALITÀ PER I MUSEI;
- organizzazione di eventi estremamente impegnativi e impattanti per il Museo, spesso non compatibili con la natura e la tutela dei luoghi, a fronte di una discutibile gestione interna e di un ritorno economico quasi nullo per l’Istituto;
- mancanza della convocazione di tavoli tecnici, sebbene richiesti e promessi più volte, per affrontare le problematiche inerenti le attività ed il personale del MNR.
Tutto quanto sopra riportato incide negativamente sul benessere psico-fisico dei lavoratori, sulle attività di tutela, valorizzazione e corretta fruizione dei beni culturali e sull’immagine del MNR, sede del primo Museo Nazionale post unitario.
L’assemblea delle lavoratrici e lavoratori dice basta a tutte queste situazioni precarie e critiche e ritiene che il Dirigente debba dare risposte adeguate e definitive ai dipendenti per garantire lo svolgimento dei propri compiti in ambienti salubri e rispettosi delle norme sulla salute e sicurezza.
Se non arriveranno soluzioni concrete a quanto rappresentato entro 15(quindici) giorni, la nostra azione sindacale proseguirà rivolgendoci alle Autorità superiori del ministero, sia politiche che amministartive, oltre a quelle di competenza, previste sul territorio, come da mandato unanime dell’assemblea.
Roma, 23 febbraio 2024
per conto dell’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori del MNR
USB P.I. MiC