MINISTERO DELLA CULTURA: ACCORDO RIPARTIZIONE FRD 2025: I SINDACATI DI COMODO SOTTOSCRIVONO UNA PERDITA DI SALARIO E DI DEMOCRAZIA!

Roma -

MINISTERO DELLA CULTURA: ACCORDO RIPARTIZIONE FRD 2025: I SINDACATI DI COMODO SOTTOSCRIVONO UNA PERDITA DI SALARIO E DI DEMOCRAZIA!

 

USB ha sempre avuto una idea chiara di società, fondata sulla solidarietà, uguaglianza, giustizia sociale, servizi pubblici efficienti e lavoratori e lavoratrici con un salario adeguato al reale costo della vita.

Mentre noi lo abbiamo ribadito in questi giorni con sciopero e iniziative di piazza, governo e sindacati concertativi e consenzienti hanno dimostrato quale siano le loro idee ad iniziare dal confronto aperto presso l’ARAN ( (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni)per il rinnovo del CCNL 2025-2027, comparto Funzioni Centrali che si preannuncia con una nuova perdita di potere d'acquisto, così come lo hanno fatto alcune OO.SS. e l’Amministrazione al MiC con la sottoscrizione dell’Accordo Ripartizione FRD 2025. Ogni anno, il tavolo di trattativa decentrata di Ministero è chiamato a discutere sulle diverse destinazioni del Fondo Risorse Decentrare, soldi di salario accessorio che ormai sono diventati parte integrante di quello tabellare per i dipendenti del nostro ministero. Quest'anno ha fatto la sua comparsa una nuova voce, quella delle indennità di “specifiche responsabilità” per l'area assistenti, che vanno ad affiancarsi alle indennità per “posizioni organizzative” dell'area funzionari. Quello che ne è venuto fuori sono briciole gettate in pasto ai lavoratori per farli azzannare fra loro, oltre al consolidamento di misere logiche di potere sindacale locale e l'ennesimo strumento di discrezionalità e potere messo in mano ai dirigenti. A questa misera novità si aggiunge una “azione strategica” sulle turnazioni, con lo spacchettamento dei super-festivi, che si tradurrà in perdita di reddito per tutti i dipendenti turnisti.

 

Che cos’è questa indennità di specifiche responsabilità? Presente come ipotesi già nel precedente CCNL di comparto, è una quota di salario accessorio che dovrebbero dare una gratifica economica, abbastanza modesta, circa 1000,00 euro lordi annui, per particolari attività svolte dagli assistenti, configurabili sotto alcuni aspetti con le similari posizioni organizzative dei funzionari. Facendo una analisi dei regolamenti condivisi tra quelle parti sindacali e datoriali, si nota subito come molte di queste attività sono compiti che figurano normalmente nel mansionario delle rispettive figure professionali e non si capisce perché ora si debba lottare fra colleghi per l'esclusività di un'indennità. Inoltre, per ciò che riguarda le PO (Posizioni Organizzative), risulta di difficile comprensione sia l'esatta assegnazione delle figure individuate per i funzionari nei vari istituti, sia la distinzione fra fasce economiche A e B per la medesima posizione fra un istituto e un altro, creando dipendenti di serie A e dipendenti di serie inferiori.

 

L'ipotesi iniziale di accordo sulle specifiche responsabilità non era stata firmato da USB P.I. MiC, perché non erano state accolte le nostre preoccupazioni sul controllo della durata e la necessità di rotazione degli incarichi. Gli interpelli con i criteri usciti in questi giorni confermano la nostra scelta di coerenza: il criterio di assegnazione del punteggio è in maniera pressoché esclusiva l'aver già svolto lo stesso ruolo per anni e anni! Altro che rotazione e opportunità per tutti! Qui si tratta di cristallizzare l'esistente, le piccole posizioni di potere locale negli istituti, blindare chi a volte gestisce il proprio ruolo curando più gli interessi propri che quelli collettivi, che guarda caso fanno anche da riferimento spesso alle stesse OO.SS. Queste scelte scellerate impediscono di fatto, forse per un decennio, l'accesso a queste posizioni a chi è stato assunto nel ministero negli ultimi tempi.

 

Un terzo elemento critico riguarda la gestione dell'intero processo organizzativo, che come pare accada spesso nel nostro ministero diventa complicato e confuso. Gli incarichi di responsabilità degli assistenti sono stati divisi per ambiti tematici, partendo con quelli di tipo amministrativo/gestionale/restauro/laboratoriale (punti a) b) d) del regolamento) con un numero di posizioni che ogni singolo istituto dovrà assegnare. Mentre l'ambito dei servizi al pubblico (punto c)) che include il grosso tema dei coordinatori del servizio accoglienza e vigilanza è stato messo in capo ai Dipartimenti, che dovranno quindi vagliare le richieste delle strutture afferenti in una fase successiva e sulla quale non si fa alcuna chiarezza.

Gli interpelli, che gli uffici delle varie articolazioni MiC hanno dovuto predisporre in pochi giorni, riflettono lo stato delle cose: alcuni si limitano a copiare il regolamento senza specificare le figure richieste, altri ne nominano solo alcune. Spicca il caso di alcune biblioteche, archivi e istituti centrali che non prevedono figure per la digitalizzazione previste dal punto b) quando invece essa è attualmente svolta da molti assistenti anche inquadrati come Atav. Quello che si evince, ancora una volta, è l'ampia discrezionalità consegnata nelle mani dei dirigenti che rafforza il potere del datore di lavoro. Tutto ciò aggravato dal fatto che di questa materia non ci sarà trattativa, confronto e discussione ai tavoli locali, solo una mera informazione. Come è possibile visto che si tratta di indennità economiche, salario accessorio che è materia di contrattazione? Ecco perché parliamo di “ladri di democrazia” sui luoghi di lavoro.

 

È fondamentale l’analisi fatta e la diffusione di questo comunicato nei vari contesti lavorativi, in primis tramite i nostri rappresentanti RSU, ma in generale con la comunicazione tra lavoratori e lavoratrici in tutte le occasioni disponibili a partire dai tavoli locali, alle assemblee, volantinaggi ed altre iniziative. Lo scopo è mettere di fronte le amministrazioni alle contraddizioni di questo sistema, esigendo innanzitutto trasparenza e controllo sulla durata degli incarichi e sulla ricerca di modalità per dare un più ampio accesso agli stessi!

 

L'Accordo sulla ripartizione del FRD nasconde però anche un’altra amara sorpresa per i dipendenti MIC, la revisione delle indennità di turnazione. Difatti con effetto immediato addirittura a partire da fine Novembre 2025 ha visto una differenza della percentuale dei cosiddetti Super-festivi (fino all'anno scorso pagati tutti il 165% in più) quelli cadenti di domenica rimangono al 165% quelli infrasettimanali che scendono al 100%. Sic!! Una bella percentuale in meno e soprattutto un importo minore nelle tasche dei lavoratori visto che benché si tratti di poche date l'anno questi pesano molto sul conto finale. Una perdita che non è compensata né dal 5% in più con cui vengono pagati i festivi ordinari, né dagli aumenti della percentuale dei notturni; visto che quest’ultima tipologia di turno a causa della oggettiva carenza di personale e della volontà di molti direttori va sempre più scomparendo dai nostri istituti.

Facendo il confronto con le tabelle dello scorso anno, è evidente il taglio economico come una operazione di risparmio gestionale a spese dei dipendenti.

 

Questo tipo di operazioni, di svilimento e di divisione dei lavoratori, ci fanno anche sospettare come esse siano funzionali ai pluriennali disegni di esternalizzazioni e privatizzazioni che precarizzano i servizi pubblici. Troviamo discriminatorio e preoccupante che ad essere colpita sia fra gli altri l'area dell'accoglienza e vigilanza, con una penalizzazione dei turnisti e piccole esche lanciate con promesse di fumosi ruoli diversi dai propri a personale a volte notevolmente qualificato rispetto all'impiego. È questo il settore che maggiormente soffre l'emorragia di dotazioni organiche insufficienti e che maggiormente vede servizi appaltati all'esterno, quando va bene alla società in-house, altrimenti a un sottobosco di soggetti privati, imprese di logistica, cooperative, vigilanza privata. Ultim’ora ad associazioni volontari del servizio civile in supporto e in casi estremi sostituzione degli ex AFAV.

USB ha sempre rivendicato di valorizzare il lavoro di tutte e tutti e riconoscere un salario adeguato, almeno 2000 euro base al mese. Garantire la partecipazione democratica nei luoghi di lavoro.

No alla firma di contratti e accordi a perdere come fanno alcune OO.SS. tentando poi di mascherarli con dei piccoli contentini a premi, scatenando la “guerra” tra lavoratrici e lavoratori!

 

LA COSCIENZA SOCIALE - LA LOTTA - LA MILITANZA E LA SOLIDARIETÀ SONO LE NOSTRE ARMI MIGLIORI!!!

INSIEME SIAMO IMBATTIBILI!!!