Ministero Beni Culturali: che fare?
I processi di riforma della P.A. e lo smantellamento della stessa hanno determinato anche un “peggioramento” delle condizioni di lavoro, di salario, dei diritti e delle tutele, compromettendo la dignità dei lavoratori del P.I.. Pertanto bisogna rafforzare la funzione sociale del Ministero, al fine di arrestare l’offensiva che mira a distruggere lo stato sociale e quindi la centralità del servizio pubblico. Allora è fondamentale che la gestione dei Beni Culturali sia basata su principi fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale che sono quelli della tutela del patrimonio, la promozione, la fruizione, la valorizzazione e la salvaguardia del bene storico, artistico, archivistico e librario.
La privatizzazione e l’esternalizzazione: La cultura non può essere equiparata a una merce qualsiasi, tantomeno merce di mercato , infatti la privatizzazione e l’esternalizzazione dei servizi sono processi che danno la possibilità ai privati di trarre profitto dalla gestione del patrimonio culturale e di acquistare beni non dichiarati chiaramente di interesse culturale. Questa O.S. è da sempre contraria alla svendita del Patrimonio Pubblico, perché di tutti: Le trasformazioni del contratto da pubblico a privato dei lavoratori dei Beni Culturali, (vedi fondazioni) è un attacco ai diritti e alla tutela in termini di mobilità, esuberi del personale e limitazione dei diritti sindacali.
Verifica immediata delle attuali esternalizzazioni con possibilità di recesso e assorbimento dei lavoratori impiegati.
Precariato: Il problema del precariato comprende tutti quei lavoratori assunti con tipologie di lavoro a tempo determinato e/o parziale, quindi con un contratto di lavoro precario.
Tutti questi lavoratori vanno stabilizzati perché da anni svolgono attività lavorative in tutti i settori del ministero e hanno acquisito una professionalità.
Carenza di personale: La vacanza organica che si è venuta a determinare con il blocco delle assunzioni e del turn-over, ha creato un aumento dei carichi di lavoro e una diminuzione della qualità del servizio,
Pertanto è necessario lo sblocco delle assunzioni nei beni culturali con rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Fondo unico di Amministrazione e distribuzione del salario: Oltre che a reperire risorse economiche aggiuntive, tutti i progetti di apertura quotidiana prolungata e produttività ed efficienza devono far parte della indennità di amministrazione .Tutti gli altri progetti vanno aboliti, per tornare all’ordinarietà, e le relative risorse vanno corrisposte nell’anno, in forma stabile e continuativa come la 14 mensilità, slegate da false meritocrazie che aumentano solo clientelismo e divisione tra i lavoratori.
Diritti e Relazioni Sindacali: In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un forte attacco ai diritti Sindacali e collettivi, che hanno limitato il libero pensiero e le rivendicazioni sindacali. Mai come in questo momento serve un forte rilancio di quelle che sono la libera e diretta espressione dei lavoratori La RSU, bisogna rilanciare il ruolo degli eletti, rafforzare il potere anche del singolo delegato nelle politiche generali, nella contrattazione collettiva sia nazionale che integrativa, e pretendere che tutti i lavoratori precari abbiano diritto al voto, quindi mantenere corrette e democratiche relazioni sindacali, senza pregiudizi e discriminazioni.
Riqualificazione: L’RdB Cub MBAC ribadisce che l’accordo sottoscritto da alcune OO. SS. è stato un fallimento, perché dopo 5 anni non sono ancora state pubblicate le graduatorie definitive d’inquadramento dell’area B, nonostante ai lavoratori siano stati imposti veri esami, invece di riconoscergli le mansioni e le professionalità che hanno svolto da anni, permettendo all’Amministrazione la funzionalità degli istituti.
Per ciò si richiede di abolire la figura del “ non idoneo” e il riconoscimento generalizzato di un livello economico superiore.
Biblioteche: Quali prospettive
Il regolamento delle biblioteche statali dal 1995 non distingue più le biblioteche dipendenti dalla Direzione Generali Beni Librari e Istituti Culturali secondo i loro compiti e funzioni, come invece faceva il vecchio regolamento, che attribuiva funzioni diverse alle biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze, alle altre Biblioteche Nazionali, alle Universitarie, e quelle di Conservazione. Con questa scelta si è creata una omologazione e una vaghezza di compiti, che ha portato le biblioteche a svolgere sempre più funzioni simili.
La precedenza tra queste funzioni è stata data alla Biblioteca Digitale, “fiore all’occhiello” della recente politica per le biblioteche. Il risultato è stato certamente positivo, quello di rendere disponibile parte del patrimonio librario in forma digitale, ma anche negativo, nel senso, di togliere in maniera indiscriminata, forze professionali e risorse economiche al servizio pubblico, molto più necessario alla maggior parte degli utenti.
L’RdB CUB MBAC ha sempre ritenuto che era più sensato limitare il compito della digitalizzazione ad alcune biblioteche, e comunque non si doveva permettere di sospendere o addirittura eliminare gli strumenti tradizionali di ricerca, come i cataloghi cartacei. Il baratto è stato che in cambio di un po’ di tecnologia abbiamo svenduto le funzioni essenziali di ogni biblioteca. Allora che cosa ne sarà delle Biblioteche Universitarie, di Conservazione, delle Nazionali Centrali nei rapporti tra loro e con l’ ICCU.
SBN: E’ stato nominato un comitato paritetico che deve aggiornare la rete SBN, che ha circa 20 anni. Procederà per progetti mirati a collegare la nostra rete a quella degli altri paesi europei.
Centro per il libro e la lettura :
È un nuovo organismo, voluto dal Ministro Rutelli, allo scopo di promuovere la lettura, sarà accompagnato da un osservatorio. Il centro, da solo, dovrebbe essere composto da almeno 50 unità. I compiti e le funzioni sono:
promuovere la lettura,diffondere la cultura, sostenere l’editoria ecc..
L’RdB CUB MBAC ritiene che le funzioni e i compiti dell’organo sono gli stessi che dovrebbero essere svolti istituzionalmente dalla Direzione Generale per i Beni Librari, pertanto non si capisce il senso e lo scopo di questa duplicazione. Ma possiamo immaginare benissimo i costi di questa operazione per il Ministero, oltre al grosso regalo fatto all’industria editoriale.
Archivi: Quali prospettive
Le Funzioni:
Conservazione, tutela e valorizzazione degli Archivi Storici di competenza statale (attraverso 135 tra Archivi e Sezioni di Archivi di Stato)
Vigilanza sugli Archivi non Statali
Salvaguardia e Valorizzazione del patrimonio Archivistico Nazionale attraverso interventi diretti (Archivi di Stato) e indiretti (Finanziamenti agli Archivi non Statali), attività didattica (Scuole di Archivistica Paleografia e Diplomatica), editoria (Amministrazione Centrale e Periferica), definizione di standard e sistemi informativi (Istituto Centrale per gli archivi).
L’ RdB Cub MBAC ha spesso denunciato che la forte riduzione delle risorse ordinarie avvenuta nell’arco di questo ultimo quinquennio e l’utilizzo delle risorse destinate agli investimenti per le spese di finanziamento ha non solo reso particolarmente drammatica la situazione funzionale delle attività ordinarie di tutti gli Archivi, ma ha di fatto comportato la paralisi del settore. Oltretutto il taglio fatto alle risorse per l’informatica non ha permesso un giusto supporto a tutte le attività tradizionali. Nella riforma dell’organizzazione del Ministero gli Archivi non debbono perdere la loro autonomia e la loro identità storica.