MERITO E VALUTAZIONE: ZANGRILLO RILANCIA. PER USB È INVECE UN MODELLO DA ABBATTERE

Roma -

Merito e valutazione: Zangrillo rilancia. Per Usb è invece un modello da abbattere

 

Nazionale - giovedì, 13 marzo 2025

Le dichiarazioni del Ministro Zangrillo a margine di un convegno sulle risorse umane nella PA lasciano poco spazio agli equivoci. Dopo la consueta ramanzina nei confronti dei sindacati non firmatari del contratto e la consueta minaccia di procedere unilateralmente a corrispondere gli aumenti nei comparti dove non è stato raggiunto l'accordo, il Ministro ha annunciato i contenuti del prossimo disegno di legge sul riordino delle carriere nella PA, che dovrebbe essere presentato oggi in Consiglio dei Ministri.

Due i punti salienti alla base del ragionamento per rendere "attrattiva" la PA: reclutare una quota di dirigenti bypassando il concorso pubblico, attraverso una proposta di promozione del dirigente da esaminare da parte di una commissione che dovrà tenere conto delle valutazioni e dei comportamenti organizzativi, e la previsione di un tetto di dipendenti (il 30 %, solita percentuale definita a monte) al quale riconoscere una valutazione di eccellenza. Occorre ancora una volta sottolineare che la maggior parte delle risorse distribuite come incentivi non sono altro che quote di retribuzione fatte confluire nei fondi di amministrazione. Ma di quale merito vogliamo parlare? Nessuno parla mai davvero di finanziare le carriere e l'organizzazione del lavoro; forse, solo allora, si potrà cominciare a parlare di meritocrazia, criteri discrezionali, non certo utilizzando risorse che già sono dei lavoratori e delle lavoratrici.

Dinanzi al palese fallimento della tornata di rinnovi contrattuali (in due comparti non si è raggiunto l'accordo e nelle funzioni centrali il CCNL si è concluso con la sottoscrizione, da parte di una risicatissima maggioranza sindacale, di un CCNL che certifica la perdita secca del 10 % del potere d'acquisto delle retribuzioni) il Ministro si affida alla propaganda sul merito, chiamando riordino delle carriere quelle che sono  invece vere e proprie forme di cooptazione (mascherate dal merito) persino per superare l'accesso alla dirigenza attraverso il concorso, generando un sistema ancora più clientelare, dunque aumentando il livello di ricatto, di discriminazioni di genere e di ogni tipo.

Eludere i veri temi, dalla questione salariale alla carenza di personale fino all'aumento dei carichi di lavoro e puntare tutto sulla propaganda è una operazione alla quale il Ministro è da sempre avvezzo, sentendosi di agire come se fosse ancora capo del personale alla Magneti Marelli, alla Fiat o all'Acea. Ma lavoratrici e lavoratori pubblici ben conoscono lo strumento della valutazione nei suoi aspetti distorsivi e di governo e controllo del personale.

Sul tema del merito e sugli aspetti sempre più pervasivi dei sistemi di valutazione, presto lanceremo una importante iniziativa, il 9 aprile, un dibattito/confronto al quale parteciperanno giuristi, rappresentanti istituzionali e studiosi della materia. Ma soprattutto sarà dai posti di lavoro che dovrà levarsi forte la protesta di chi porta avanti davvero i servizi pubblici, e non ne può più di queste sparate bocconiane e aziendaliste. Le elezioni rsu del 14-16 aprile saranno un primo importante momento di verifica di questa protesta e l’occasione, sostenendo Usb, di rivendicare un modello di PA finalmente basato non più su competizione e bassi salari, ma su collaborazione tra colleghi, salari dignitosi, salute e sicurezza sui posti di lavoro