LAVORATRICI E LAVORATORI DI OPERA LABORATORI S.P A. - USB LAVORO PUBBLICO E PRIVATO UNITI PER LA DIFESA DEL POSTO DI LAVORO, SALARIO E DIGNITA'. UNITI SI VINCE!!!

Roma -

OPERA LABORATORI S.P.A. “DELOCALIZZA” LA SEDE ROMANA A FIRENZE E NE RIAPRE UN’ALTRA A ROMA MA LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI DIPENDENTI ROMANI RISCHIA IL LICENZIAMENTO!!!

 

Come comunicato di recente attraverso gli organi di stampa nazionale, Opera Laboratori Fiorentini S.p.a. società che ha in concessione i servizi aggiuntivi del Polo Fiorentino e le commesse di Pompei e Caserta del Mic, ex MiBACT), il cui pacchetto di maggioranza è stato acquistato dalla società “Opera 20”, si è staccata dal Gruppo CIVITA per proseguire in modo autonomo l’attività di gestione dei beni culturali.

 

La Società, che sul territorio romano aveva da tanti anni una sede e ha tuttora numerosi dipendenti posti in cassa integrazione Covid, ha deciso di mantenere sullo stesso territorio una sola “sede di rappresentanza”, ove opereranno quadri, dirigenti e lavoratori tutelati dalla legge 104/92, mentre ha deciso il trasferimento coatto a Firenze di tutti gli altri numerosi dipendenti che da sempre lavoravano da Roma a distanza per tutte le attività del Gruppo, che erano dislocate in tutta Italia.

 

I Lavoratori della ex sede di Roma, rappresentati da USB-Unione Sindacale di Base, sono seriamente preoccupati per la dichiarazione aziendale di licenziamento in alternativa al trasferimento a Firenze, che li mette di fronte all’obbligo di scegliere tra due soluzioni estreme, massacrando lo stato sociale e non solo, individuale e familiare dei lavoratori.

 

Nonostante le ripetute dimostrazioni di seria preoccupazione e di disappunto che le lavoratrici e i lavoratori della sede romana hanno espresso nel corso di alcune riunioni tenutesi in presenza del nostro sindacato ed i vertici aziendali, l’azienda ha inviato ai dipendenti romani una lettera di trasferimento a Firenze, con decorrenza dal 13 settembre 2021, non tenendo conto della nostra proposta/richiesta di continuare a lavorare utilizzando tutti mezzi di lavoro a distanza sia con Firenze che dalla nuova sede romana (definita “di rappresentanza”), che garantirebbe la prosecuzione del lavoro, così come si è svolto per tutti questi anni addietro.

 

Nella lettera di trasferimento ricevuta dai dipendenti romani, oltretutto, non è stato fatto alcun riferimento né alle eventuali mansioni da dover espletare, né al rimborso necessario per affrontare il viaggio da Roma a Firenze, rimborso che era stato più volte da loro menzionato e garantito nel corso delle diverse riunioni. Oltre al fatto che, dopo un anno e mezzo di cassa integrazione, con patologici ritardi dei pagamenti FIS, l’eventuale obbligatorietà al trasferimento dalla città di origine a Firenze comporterebbe pratiche organizzative complicate, se non impossibile, considerando tra l’altro che la maggior parte dei dipendenti in questione sono donne con figli. 

 

I Lavoratori e l’USB lamentano, inoltre, il mancato rispetto dell’accordo tra le parti di ritornare sul tavolo sindacale entro il 15 del mese di giugno c.a. per un aggiornamento sullo stato delle loro proposte e rinnovano l’invito ad un ulteriore confronto quanto prima possibile.

 

Rilevano inoltre la mancanza di trasparenza e di chiarezza della Società e rivendicano il loro diritto di lavorare nel proprio territorio, così come avvenuto fino ad oggi, con efficacia, efficienza ed orgoglio professionale e personale, senza essere sradicati dalla propria città, dove potrebbero continuare a lavorare nella e dalla nuova sede di Roma.

 

A fronte delle dichiarazioni rilasciate ultimamente da Opera alla stampa nazionale, relative alla assunzione di nuove figure professionali (cosa che evidenzia come la società abbia risorse economiche e anche progetti di espansione e di nuove attività) e relative all’importanza che la Società riserva alle persone che ci lavorano, “perché quello di Opera non è un mestiere di capitali ma di persone”, USB ed i lavoratori coinvolti nella vicenda chiedono all’azienda di rivedere le proprie posizioni, di non obbligare al trasferimento e  di far rimanere i dipendenti a lavorare a Roma, nella nuova sede o con modalità come il lavoro a distanza, sottolineando la massima disponibilità da parte dei lavoratori a recarsi a Firenze per corsi di formazione ed aggiornamenti professionali.

 

USB, le Lavoratrici i Lavoratori sono schierati contro la delocalizzazione, ed individueranno tutte le iniziative necessarie anche legali, a difesa del posto di lavoro, del Salario e della Dignità.

 

Questo comunicato sarà diffuso agli organi di stampa regionali e nazionali oltre che al Ministro Franceschini, nel caso in cui la Società non desse riscontro alle nostre richieste, a cui chiederemo una verificare dello stato attuale di salute della società in riferimento alle concessioni dei servizi aggiuntivi del Polo Fiorentino e Commesse di Pompei e Caserta.

 

 

DIRIGENTI, QUADRI, LAVORATORI TABELLATI TUTTE/I A LAVORARE PRESSO LA NUOVA SEDE DI ROMA!!!

UNITI SI VINCE!!!