I NOSTRI MONUMENTI SONO INNANZITUTTO BENI COMUNI E NON POSSONO ESSERE RIDOTTI A SFONDI PER EVENTI PRIVATI!

Tivoli -

I NOSTRI MONUMENTI SONO INNANZITUTTO BENI COMUNI E NON POSSONO ESSERE RIDOTTI A SFONDI PER EVENTI PRIVATI!

Come già accaduto negli ultimi anni con esempi anche più gravi che la nostra Organizzazione ha sempre denunciato e stigmatizzato in questi giorni a Villa Adriana di Tivoli, patrimonio UNESCO, vengono concessi in uso degli spazi statali a scopo privato ed individuale per una festa di matrimonio. Un “mega evento” dal quale emergono elementi in contrasto con la disciplina del D.Lgs. 42/2004, in materia di tutela e decoro del bene culturale che vedrà il sito interessato per più di una settimana da lavori di allestimento altamente impattanti su strutture delicate.

Nelle giornate gratuite del 1 e 2 giugno u.s. - di affluenza straordinaria di visitatori - si è verificato l'assurdo di un cantiere di lavori in contemporanea con centinaia di turisti impossibilitati a fruire compiutamente della Villa, specie nelle zone iconiche come il Canopo e le Grandi Terme, mentre altre chiusure parziali di importanti spazi continueranno nei giorni successivi.

Si tratta del risultato di una singolare e discutibile politica di tutela e valorizzazione che consente al privato di turno di “appropriarsi” di un bene comune che viene trasformato e sminuito in un set di cerimonia e divertimento personalizzato.  

Questo mentre da anni non solo la tutela ma la fruizione dei beni culturali è stata fatta diventare un servizio pubblico essenziale, comprimendo il diritto di sciopero e di assemblea.

Nel giorno del matrimonio la Villa chiuderà interamente per mezza giornata ai visitatori, mentre sarà riservate e accessibile esclusivamente per il matrimonio e gli invitati. A proposito si ricorda che il sito non chiude mai al pubblico, salvo Natale e il 1 dell’anno, per decreto, ma le aperture straordinarie ne fanno da padrona.

Solleva molte preoccupazioni per la tutela dell'area la leggerezza con cui si lascia che pesanti attrezzature tipo carrelli o muletti si muovano fra i muri e i pavimenti di questa famosissima area archeologica, o che vengano installate piattaforme per una discoteca nell'area delle Grandi Terme.

Gli stessi visitatori sono risentiti, increduli ed arrabbiati, appresa la motivazione della chiusura di una buona parte della Villa. Che dire inoltre delle decine di lavoratori impegnati negli allestimenti, che lavorano molte ore sotto il sole ,  sperando che siano contrattualizzati in maniera dignitosa e legale.

Noi personale del Ministero della Cultura, anche quelli in parte richiamati dagli appetibili emolumenti extra del cosiddetto “conto terzi” ovvero della possibilità di incrementare il salario già colpito da inflazione e da contratti a perdere non possiamo fare finta di nulla.

E’ fondamentale, secondo il nostro punto di vista, ribadire che nessuna somma di denaro può dare ad un privato “carta bianca” sul patrimonio pubblico.

 

Tivoli, 04/06/2025                                                       

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          USB - Ministero della Cultura

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