DECRETO BRUNETTA: RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DEVASTAZIONE DEL PUBBLICO IMPIEGO

In allegato il volantino

Nazionale -

Questa riforma è una vera e propria rivoluzione , come è stata definita dallo stesso Ministro, che introduce pesanti ripercussioni nel mondo del lavoro pubblico. Meritocrazia direttamente collegata agli incentivi ed alla carriera, inasprimento del codice disciplinare con possibilità di licenziamento, dopo un biennio di valutazione negativa, blocco delle progressioni di carriera, sottrazione di materie importanti di contrattazione alle Rsu, come l’organizzazione del lavoro. I dirigenti saranno i guardiani dei lavoratori , con il potere decisionale sul salario accessorio e passaggi di livello. E’ prevista la riduzione dei comparti con l’accorpamento di interi “pezzi” del pubblico impiego, regalando a Cgil, Cisl e Uil il monopolio della contrattazione.


Inoltre la Finanziaria per il 2010, presentata dal Ministro dell’economia, stanzia solo 12 Euro medi mensili lordi come indennità per il mancato rinnovo contrattuale in scadenza a dicembre 2009. Inoltre è previsto l’allungamento della durata contrattuale , non più biennale ma triennale, che comporterà una perdita del potere d’acquisto del salario dei lavoratori.


Lo scopo è quello di rendere il lavoro sempre più precario, con meno diritti per i lavoratori,una mobilità selvaggia e l’aumento dei costi per i servizi resi ai cittadini. Quello che sta accadendo in generale al Ministero per i beni e le attività Culturali.


Infatti dietro il miraggio dell’efficienza e della trasparenza del Ministero si nasconde il vero scopo di tutta questa operazione: dimostrare che i lavoratori dei Beni Culturali sono improduttivi e quindi licenziabili, che ci sono istituti inefficienti e quindi da sopprimere, che il Ministero è ridotto all’osso anche sotto l’aspetto delle dotazioni organiche, per effetto del blocco del turn-over e dei tagli agli organici. La verità è che ci sono  graduatorie di merito che dividono i lavoratori tra buoni, meno buoni e cattivi, in base ad un concetto di meritocrazia del tutto opinabile. La trasformazione del contratto di lavoro pubblico a privato dei lavoratori delle Soprintendenze e Direzioni generali (vedi fondazioni), equivale ad un processo di PRIVATIZZAZIONE  ed ESTERNALIZZAZIONE nella gestione dei Beni Culturali. Presso le Soprintendenze Archeologiche di Roma e Ostia Antica il progetto è quello di usare il pretesto dell’emergenza sicurezza dei siti archeologici per spogliare di fatto le soprintendenze delle loro funzioni istituzionali di controllo del territorio, della valorizzazione e delle tutela del patrimonio culturale.


La realtà dei fatti è che i due istituti, nonostante la drammatica e annosa carenza di personale, con un aumento esponenziale dei carichi di lavoro,con una perdita di circa il 25% della forza lavoro, hanno dimostrato che il servizio pubblico può funzionare ed essere efficiente, come dimostrano le numerose aperture di nuovi musei e aree archeologiche.


L’incremento dell’offerta al pubblico ha generato un sostanzioso aumento dei visitatori e delle entrate, con importanti ricadute economiche sull’indotto del turismo, nonostante la grave crisi del settore registrata in tutto il paese.


La gestione del Patrimonio culturale deve essere basata sui principi fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale che sono quelli della tutela del patrimonio, la promozione, la fruizione,la valorizzazione e la salvaguardia del bene storico, artistico, archivistico e librario.


Per questi motivi l’RdBMBAC e la RSU delle soprintendenze, hanno indetto una assemblea cittadina il giorno: 16 ottobre 2009 dalle ore 9,00 alle ore 12.00 a Piazza del Colosseo e contemporaneamente presso il Piazzale antistante gli Scavi di Ostia Antica, per dire:

NO ALLE ESTERNALIZZAZIONI E PRIVATIZZAZIONI
NO AL RINNOVO DELL’INCARICO AL COMMISSARIO STRAORDINARIO
NO ALL’ACCORPAMENTO DELLE DUE SOPRINTENDENZE
NO AL PASSAGIO DEI DUE ISTITUTI AL COMUNE DI ROMA
NO AL BLOCCO DEL TURN-OVER
NO ALLA MOBILITA’ SELVAGGIA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI.


 

L’RdBMBAC INVITA TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI AD ADERIRE ALLO  SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO PROCLAMATO DAL SINDACALISMO DI BASE PER IL  GIORNO 23 OTTOBRE E PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA CORTEO ALLE ORE 10,00 A P.ZZA DELLA REPUBBLICA, PER DIFENDERE SALARIO, DIRITTI, DIGNITA’.