DECRETO BRUNETTA: L'USB DICE NO ALLE SCHEDE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE DEI DIPENDENTI DEI BENI CULTURALI.

Roma -

DECRETO BRUNETTA: L'USB DICE NO ALLE SCHEDE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE DEI DIPENDENTI DEI BENI CULTURALI.

 

 

Il giorno 28 marzo, durante la riunione di contrattazione nazionale abbiamo ribadito, ancora una volta, il totale rifiuto della riforma brunetta e l'inapplicabilità delle procedure per la misurazione e la valutazione della performance individuale delle lavoratrici e dei lavoratori dei Beni culturali, chiedendo il ritiro del documento programmatico sul “Piano delle Performance”.

La maggior parte delle altre OO.SS. ha condiviso la nostra richiesta. L'amministrazione invece ha dichiarato che non potrà ritirare il decreto perchè è stato emanato successivamente ad una legge dello Stato.

Noi continueremo la nostra battaglia, anche legale, contro il decreto 150/2009 che penalizza e discrimina il salario, i diritti e la dignità dei dipendenti del ministero. Abbiamo rivolto un appello ai rappresentanti sindacali di quelle organizzazioni che hanno dichiarato di non condividere la riforma brunetta, quello di connettere le forze e mantenere un comportamento unitario ed univoco, nell'interesse generale dei lavoratori.

 

Pagamento competenze

Nonostante le “rassicuranti” informazioni fornite dall'Amministrazione sui ritardi dei pagamenti abbiamo minacciato denunce se l'amministrazione entro il mese di aprile non regolarizza il pagamento delle competenze, cedolino unico, anche tornando al vecchio sistema pur di ripristinare la regolarità delle scadenze previste dagli accordi sottoscritti.

 

Progetti aperture straordinarie 1° Maggio e Notte ai Musei.

L'USB ha ribadito la propria contrarietà a qualsiasi accordo sulle aperture straordinarie dei luoghi culturali, perchè oltre a creare grosse difficoltà organizzative per garantire il servizio istituzionale ordinario, continuano a discriminare e differenziare il salario accessorio tra i lavoratori delle arti e quelli delle biblioteche, archivi e degli istituti centrali. In coerenza con le nostre rivendicazioni in relazione alle modalità di ripartizione del salario accessorio: “Il salario accessorio per i lavoratori dei Beni culturali continua ad essere una parte consistente della retribuzione e viene ancora utilizzato per creare divisioni, differenze professionali e di rendimento tra i lavoratori. Per cui tutti i progetti di apertura quotidiana prolungata e di produttività ed efficienza dovrebbero far parte della indennità di amministrazione. Tutti gli altri progetti andrebbero aboliti, per tornare all’ordinarietà, e le relative risorse dovrebbero essere distribuite agli istituti centrale e periferici del Ministero per essere utilizzate, attraverso accordi locali, per far crescere più possibile le retribuzioni di ogni lavoratore, come riconoscimento dell’aumento dei carichi di lavoro, della produttività collettiva e della valorizzazione delle competenze professionali”.

 

L'esame per l'ampliamento dei festivi da 1/3 al 50% viene rimandato alla prossima trattativa del 3 Aprile 2012.