COLOSSEO: LE PREROGATIVE NON SONO PIU' DELLO STATO

Roma -

COLOSSEO: LE PREROGATIVE NON SONO PIU’ DELLO STATO

La gestione del monumento è stata “ceduta” ad una società che

avrà l’esclusiva sull’Anfiteatro Flavio. L’accordo sottoscritto dal

Ministero, attraverso il Commissario Straordinario all’area

archeologica di Roma e l’imprenditore Della Valle, ha privatizzato di

fatto un pezzo importante del patrimonio culturale più

rappresentativo della nostra cultura nel panorama mondiale.

L’accordo prevede l’impegno da parte della società, di pagare i

lavori di restauro del Colosseo per complessivi 25 milioni di euro e

in cambio riserva alla società Tod’s il diritto esclusivo

sull’utilizzazione commerciale e dell’immagine del monumento.

Pertanto non sarà più lo Stato a gestire , per i successivi 15 anni,

l’immagine e l’investimento sul Colosseo. L’ex Ministro Bondi

dichiarò nel luglio del 2009 che” la cultura non è né di destra né di

sinistra, ma solo cultura, meno dipende dallo Stato e più è libera”.

Ma il progetto ormai è chiaro: usare il pretesto dell’emergenza

sicurezza dei siti archeologici per spogliare di fatto le

soprintendenze delle loro funzioni istituzionali di controllo del

territorio, della valorizzazione e delle tutela del patrimonio

culturale. La cultura non può essere assolutamente equiparata a

merce da vendere al mercato, mentre la privatizzazione e

l’esternalizzazione dei servizi sono processi che danno la

possibilità ai privati di trarre profitto dalla gestione e di acquistare

beni culturali non dichiarati chiaramente di interesse nazionale.

Questo progetto comporta evidentemente un aumento dei costi

per i cittadini , mentre emargina i lavoratori e rende sempre più

precario il lavoro.

L’Amministrazione, durante la riunione di contrattazione nazionale

del 23 marzo, ha tentato, ancora una volta, di “normalizzare” il

Decreto Legislativo 150/2009(decreto Brunetta) adeguando il

CCIM alla nuova normativa. La Funzione pubblica sostiene che i

CCIM sottoscritti dopo il 15 Novembre 2010 tengono già conto del

decreto 150/2009, tranne che per la suddivisione degli importi

nella percentuali del 25%, 25% e 50%, non applicabile in quanto

mancano le risorse aggiuntive, ma va applicata per tutte le altre

materie di trattativa, valutazione del lavoratori (meritocrazia) etc.

etc. Per quanto riguarda i CCIM sottoscritti precedentemente al 15

Novembre 2010 la F.P. sostiene che non siano validi e vadano

adeguati alla normativa. I rappresentanti sindacali dell’OO. SS che

hanno firmato l’accordo nazionale di comparto, in soccorso al

Ministro Brunetta, che tenta di superare la clamorosa impasse

nella quale versa la riforma nel suo complesso, hanno provato a

sostenere che c’è un tavolo aperto tra le loro OO.SS firmatarie e il

governo, per trovare una soluzione per applicare il decreto

150/2009. L’amministrazione, con documenti alla mano, gli ha

risposto che ciò non si evince dalle risposte che la F.P. ha dato al

nostro Ministero. L’USB/MBAC ha ribadito con determinazione, che

la firma dell’accordo evidenzia la piena condivisione dei sindacati

firmatari della filosofia e dei contenuti del D.Lgs 150. Inoltre ha

sostenuto che il D.Lgs 150 non può essere applicato e continuerà

a lottare nei posti di lavoro, nelle piazze e nelle sedi istituzionali

per cancellare la riforma. L’USB/MBAC ha detto NO all’accordo,

salva Brunetta, che mira a far applicare la meritocrazia (le fasce)

per dividere i lavoratori pubblici in buoni e cattivi, con pesantissime

conseguenze sulla carriera, sulle progressioni economiche e sul

piano disciplinare.

Durante la stessa riunione abbiamo denunciato il grave ritardo dei

pagamenti del salario accessorio a causa del cedolino unico in

vigore dal 1 gennaio del 2011 che stabilisce che tutte le

competenze accessorie (turnazioni, progetti nazionali, progetti

locali etc etc) verranno inserite in busta paga quindi erogate dal

Ministero dell’Economia e Finanze. Inoltre va ricordato che le

procedure, per fare i conteggi, sono cambiate in quanto tutti gli

istituti devono comunicare, uno o due nominativi, che riceveranno

dal MEF per email una password che gli permetterà di accedere sul

sito dello stesso Ministero ed inserire i dati per fare i conteggi e il

pagamento delle competenze. L’Amministrazione a comunicato che

i pagamenti non potranno avvenire prima del periodo Luglio-

Settembre. In merito abbiamo proposto di ritardare l’applicazione

del cedolino unico.

Firma l’appello per le elezioni delle RSU e per nuove regole

democratiche

La democrazia va difesa a partire dai posti di lavoro

USB/MBAC