CHI HA PAURA DEL VOTO DEI LAVORATORI?

Roma -

CHI HA PAURA DEL VOTO DEI LAVORATORI?

 

Prima il problema erano i nuovi comparti: senza la definizione dei nuovi

 

comparti le elezioni delle RSU non si potevano fare. E’ previsto dalla riforma 

 

Brunetta che, dopo aver stabilito il numero dei contenitori, rimette ai sindacati

 

la decisione sull’aggregazione dei nuovi comparti. Ma fino ad oggi, nonostante i

 

tentativi più o meno convinti, non si è riusciti a trovare la “quadra” sulla

 

definizione dei nuovi comparti. Troppe le conseguenze pratiche sulla

 

rappresentatività e sull’organizzazione interna delle singole OO.SS. e così sono

 

passati mesi in discussioni che hanno avuto il solo pregio di rendere evidente

 

l’inapplicabilità pratica della riforma anche sotto questo aspetto.

 

Poi c’è stato il parere del Consiglio di Stato che afferma che non si possono

 

privare i lavoratori del loro diritto di voto ed allora, se la “quadra” sui nuovi

 

comparti non si trova, si voti con i vecchi e poi si rivoti una volta trovato

 

l’accordo per stabilire chi e cosa finisce nei 4 comparti.

 

Sembrava la panacea a tutti i mali, la soluzione miracolosa al problema, ed

 

invece…adesso il problema per Cisl e Uil è che non si può votare due volte.

 

Prima con i vecchi comparti e poi con quelli nuovi, quando saranno definiti. Per

 

questi sindacati la democrazia va presa a dosi omeopatiche, possibilmente

 

diluita nel tempo, perché non ci si abitui troppo. Soluzione prospettata? Prima

 

si definiscono i nuovi comparti e poi si vota!

 

E così stiamo di nuovo al punto di partenza: prima i nuovi comparti e poi,

 

secondo Cisl e Uil, le RSU.

 

Ma noi non ci stiamo a giocare questo inutile gioco dell’oca in cui si torma

 

sempre al punto di partenza pur di evitare che i lavoratori possano esprimersi

 

democraticamente. Perché il vero problema è proprio questo: prendere e

 

perdere tempo per non far votare i lavoratori.

 

 

Le elezioni delle RSU si devono fare, con i vecchi comparti,

 

secondo la strada tracciata dal Consiglio di Stato, a novembre

 

2011. Questa la nostra posizione.

 

 

Si devono fare e con un nuovo regolamento, che superi alcune storture

 

presenti nel vecchio, ormai datato, andando così incontro ad esigenze di

 

apertura democratica all’interno dei posti di lavoro. Per questo chiediamo che

 

possano votare tutti i lavoratori della pubblica amministrazione, precari e non;

 

per questo chiediamo che le elezioni si svolgano laddove sono previsti livelli di

 

contrattazione nazionale, regionale e di posto dì lavoro, per evitare che la

 

democrazia si eserciti solo laddove la legge lascia le briciole alla contrattazione

,

esigenza ancora più forte dopo l’introduzione delle regole imposte dalla riforma

 

Brunetta; per questo chiediamo che le elezioni degli RLS siano svincolate da

 

quelle delle RSU, permettendo in questo modo di far esprimere tutti i lavoratori,

 

indipendentemente dalla tipologia contrattuale, nella scelta del proprio

 

rappresentante per la sicurezza; per questo chiediamo garanzie democratiche

 

per tutti gli eletti RSU.

 

A differenza di altri non abbiamo paura del voto dei lavoratori, che sapranno

 

premiare la capacità di iniziativa e di lotta della nostra Organizzazione

 

sindacale, la nostra coerenza nel portare avanti le battaglie sempre al fianco

 

dei lavoratori, e non dei Governi o dei Ministri di turno. Perché ormai i lavoratori

 

hanno capito bene chi sta dalla parte di chi: di questo ha paura chi, senza

 

avere il coraggio di dirlo apertamente, non vuole il rinnovo delle RSU ed

 

ostacola il voto dove queste sono decadute. lasciando la contrattazione in

 

mano solo ai rappresentanti sindacali designati e non eletti.

 

 

Firma l’appello per le elezioni e per nuove regole democratiche

 

La democrazia va difesa a partire dai posti di lavoro!