BENI E ATTIVITA' CULTURALI: DOCUMENTO SINDACALE SULLE TEMATICHE E PROBLEMATICHE DEL MiBAC TRASMESSO IERI AL MINISTRO BONISOLI.

Roma -

Egr. Ministro,

abbiamo ritenuto necessario e doveroso inviarLE preventivamente il nostro documento sindacale attinente le materie di interesse politico- sindacale- organizzativo e non solo, del MiBAC che nella giornata di domani 06 settembre c.a. illustreremo anche durante l’incontro previsto.

 

• Rappresentanza sindacale

Le chiediamo un impegno a rappresentare al suo governo l’emergenza democratica legata alla penalizzazione del dissenso che colpisce i sindacati che, seppur rappresentativi, scelgono di non sottoscrivere i contratti e vengono esclusi dai tavoli di trattativa di secondo livello.

 

• Relazioni sindacali

Occorrono direttive nazionali centrali univoche per tutti gli istituti a maggior ragione per quelli con autonomia speciale, sull’organizzazione del lavoro e del servizio, la cancellazione del mansionismo con relativa ricollocazione del personale nei profili e mansioni di appartenenza originaria e sulle eventuali “assunzioni” di personale atipico. Ovviamente con monitoraggi e verifiche periodiche da parte dei segretariati e delle direzioni generali.

 

• Fabbisogni personale

La dotazione organica è di circa 19.050 unità di personale e l’attuale organico complessivo e di circa 16.000, nel triennio 2018-2020 si prevede che circa 3.500 dipendenti andranno in pensione per cui a conti in mano questo ministero ha bisogno almeno di 6.000 assunzioni. Questo dato è stato confermato anche dalle sue previsioni rese pubbliche non solo alla stampa. In riferimento a ciò urge un programma assunzionale certo e mirato a sopperire la gravi carenze di personale a partire dall’area della vigilanza.

A proposito di “assunzioni” riteniamo fondamentale dare un segnale politico, attraverso una norma di legge, come è stato fatto recentemente per gli idonei delle Dogane e del Mef, a tutte/i i colleghi c.d. “Funzionari Ombra” per dare loro il diritto allo scorrimento delle graduatorie ed essere collocati nella III area posizione economica ex C1. Tutto ciò senza alcun ulteriore sforzo economico da parte dell’amministrazione considerato il fatto che la stragrande maggioranza di loro sono collocati in posizione economica F4 nella seconda area equivalente allo stipendio di funzionario F1 e che continuano a svolgere tali mansioni.

Stabilizzare i 37 Professionisti della III area che attualmente sono impiegati presso il nostro ministero con un contratto di lavoro a tempo determinato per otto mesi annui, applicando lo stesso metodo per i colleghi del Sisma. La legge di stabilità del 2017 ha previsto una prima proroga del contratto con scadenza il 31 dicembre c.a.

 

• Esternalizzazioni e privatizzazioni

E’ arrivato il momento di dire basta ai mancati stanziamenti di fondi nella pubblica amministrazione in particolare nel MiBAC per poi dimostrare che il sistema pubblico non funziona così si aprono le porte ai privati, amici degli amici, che fanno cassa con il patrimonio culturale pubblico. Pertanto bisogna ridare centralità al ruolo pubblico: difatti come USB da sempre denunciamo le ESTERNALIZZAZIONI e gli APPALTI nella Pubblica Amministrazione e per quanto riguarda il MiBAC proponiamo di cancellare la legge Ronchey sui servizi aggiuntivi e REINTERNALIZZARE attività, servizi e LAVORATORI. I beni culturali sono una ricchezza inestimabile del nostro paese e chi lavora per e con essi deve essere riconosciuto in tutti i sensi. Un programma di cui la Manifestazione per la Cultura e il Lavoro del mese di Ottobre c.a. è parte integrante e fondamentale, in quanto punta a mettere insieme il settore culturale italiano e non solo i professionisti e i lavoratori dei Beni Culturali. Pertanto la salvaguardia e la tutela del bene culturale, inteso nella sua vera natura di “bene comune”, vanno esplicate attraverso misure atte a favorire la trasmissione alle future generazioni del patrimonio culturale immateriale quali: l’identificazione, l’attività di documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione, la manutenzione e la valorizzazione che NON debbono essere affidate a forme più o meno velate di vero e proprio precariato o di lavoro camuffato e sottopagato quali volontariato, stage ecc.

 

USB ritiene essenziale mantenere all’interno del MIBAC i servizi di vigilanza, compresi la vigilanza notturna e il casierato, per garantire forme effettive e continuate di sicurezza a tutela dei siti culturali, funzioni non delegabili ad esterni che offrono servizi più costosi, non continuativi e meno qualificati dei presidi che possono essere assicurati dal personale interno professionalmente qualificato e “interessato” al bene da tutelare. E’ da rigettare quanto già provato in passato con esperienze quali la “gara Consip” per il “controllo di polizia” di importanti siti. USB propone da molto tempo di “allestire” un bando di concorso per Assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza per risolvere definitivamente la grave carenza di personale di tale profilo professionale, peraltro spesso “denunciata” anche dai Dirigenti degli istituti centrali e periferici del MiBAC. Una figura professionale, lo ribadiamo ancora una volta, che permetterebbe di rispettare la normativa attuale sui beni culturali e andrebbe a rafforzare quanto previsto nell’art.18 del Codice dei Beni culturali che “delega” al MiBAC la competenza su vigilanza e tutela del patrimonio culturale. Allo stesso modo siamo contrari ai tentativi di privatizzare anche le segreterie tecnico-amministrative degli Istituti Autonomi delegando dirigenti e politici di turno ad assumere collaboratori esterni all'Amministrazione, invece di utilizzare il nostro personale con professionalità acquisite sul campo, in alcuni casi sfruttato per anni con mansioni superiori, senza alcun riconoscimento sia economico che professionale, anche per ciò il riferimento di cui sopra ai c.d.”Funzionari ombra”.

 

• Profili professionali

Riteniamo necessario rivedere il profilo di Assistente Tecnico anche in previsione della reinternalizzazioni di servizi, funzioni e Lavoratori, oggi date in appalto a società private, in questo profilo vengono inquadrate genericamente tutte le figure professionali tecniche senza specificare il proprio campo professionale creando confusione. Per cui è determinante la denominazione professionale anche a garanzia dei fattori che compongono la tutela del bene culturale. Riteniamo altrettanto importante abolire la figura dell’Operatore alla vigilanza posto in II area con inquadramento economico da F1 a F6 poiché lo stesso svolge mansioni afferenti alla figura di Assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza, nonostante che le attuali declaratorie stabiliscano compiti diversi.

 

• Superare le “controriforme” Franceschini

Le riforme (o controriforme come le ha da subito definite USB) imposte dall’ex ministro Franceschini hanno letteralmente portato al collasso degli uffici del MIBAC e alla devastazione del patrimonio culturale italiano. Ecco cosa abbiamo visto: beni culturali appaltati a privati interessati solo a fare cassa; annullamento della tutela dei patrimonio; caos organizzativo di molti uffici del Ministero (nuove soprintendenze uniche, poli museali…) ed evidenti disfunzioni funzionali. Deleteria è stata la scelta di creare, peraltro in due tappe successive, le Soprintendenze uniche con grave perdita delle specificità di competenze nella tutela dei beni culturali a favore di una “valorizzazione” che sembra tradursi esclusivamente in iniziative di facciata, prive di valore, o addirittura in fenomeni solo “mediatici” e di disneyzzazione della cultura (come sfilate e “giochi” di gladiatori al Colosseo) con l’intenzione squalificante ed esclusiva di “staccare biglietti”.

Le controriforme hanno malamente tentato di rimediare ai loro stessi danni introducendo le aree funzionali con relativi responsabili, le cui indennità sono pagate con i soldi di tutti i lavoratori, e non con fondi specifici, che debbono così finanziare le disastrose scelte organizzative del MIBAC: una scelta non giustificata e non necessaria se fossero state mantenute le Soprintendenze specifiche di settore e meglio utilizzate le tante professionalità operanti nel MIBAC. E’ doveroso superare la scissione, creata volutamente per smantellare le funzioni di controllo e tutela svolte dalle Soprintendenze di settore, tra la tutela e la valorizzazione, legando i musei e le aree archeologiche al rispettivo “territorio”, potenziando le funzioni di tutela dei beni culturali e la politica di manutenzione continua e quotidiana attraverso figure professionali specializzate e stabili.

Le negative condizioni in cui operano i nuovi uffici creati/accorpati dalle controriforme sono sotto gli occhi di tutti con i poli museali e gli istituti/musei autonomi privi di personale amministrativo e di altre figure professionali, decretando gravi problemi di funzionamento ordinario. Le ultime norme in materia di esportazione e di scambio dei beni culturali sono state introdotte con l’esplicito ed esclusivo intento di favorire il mercato antiquario e di opere d’arte mettendo in crisi il funzionamento dei relativi uffici e a rischio il patrimonio.

Anche in questo caso le “riforme” producono effetti ancora più gravi in materia di Tutela in mancanza di un organico programma di investimenti ed occupazione pubblica, favorendo il ricorso a forme sempre più accentuate di precarietà di lavoro e abuso di lavoratori atipici e saltuari. Occorre un piano di valorizzazione delle professionalità necessarie per far funzionare soprintendenze, musei, gallerie, siti archeologici, biblioteche, archivi.

 

• ALES s.p.a.

(Società in House del MiBAC) In data 28 giugno u.s. Le abbiamo richiesto un incontro urgente per un confronto politico - sindacale, sul futuro dell' ALES S.p.a. società in house del MiBAC a totale partecipazione pubblica, e sulle dinamiche organizzative in riferimento alle tematiche e problematiche, spesso “denunciate” e riportate nelle note e comunicati in allegato che ribadiamo in questa sede:

Trasformazione dell’attuale CCNL del Commercio, in quanto NON attinente alle attività e alle mansioni che i lavoratori svolgono negli istituti Culturali. Pertanto, bisogna incominciare a ragionare sulla tipologia di un nuovo contratto di lavoro inerente le specificità degli istituti MiBAC; Lavoro stabile con assunzioni a tempo INDETERMINATO, considerato che Ales fornisce al MiBAC personale di vigilanza, accoglienza, tecnico e scientifico, per affrontare l’emergenza del blocco delle assunzioni pubbliche, in particolare per le figure professionali della II area. Quindi ribadiamo la nostra contrarietà e preoccupazione anche in merito al recidivo utilizzo di lavoratori precari attraverso le Agenzie di lavoro somministrato, intermediazione, senza alcuna garanzia occupazionale futura per i lavoratori e tanto meno per la loro vita sociale. Lavoro vero e non lavoro “nero”;

Mancato riconoscimento in busta paga, della giusta denominazione del profilo professionale per tutte/i coloro che ne hanno diritto, considerate le mansioni che svolgono all’interno degli istituti, in particolare per quelli che sono adibiti al servizio ordinario e non di supporto alle attività di vigilanza, assistenza e non solo;

Mancata consegna a tutte/i le/i lavoratrici/tori della vigilanza del Kit di equipaggiamento sia per quanto riguarda il periodo estivo che invernale.

Rivedere le modalità e i criteri in riguardo alla adesione volontaria dei lavoratori ai festivi e super festivi, nonché alle aperture straordinarie serali e come mettere insieme l’eventuale attività di vigilanza dei dipendenti Ales durante lo svolgimento di eventi in conto terzi; Immediato ritiro dei buoni pasto da parte della società che i lavoratori non sono riusciti a spendere causa rifiuto da parte dei commercianti in riferimento alla situazione debitoria della società ticket “Qui!

Nella speranza che questo documento possa contribuire positivamente al confronto/dibattito programmato, si inviano Auguri di Buon lavoro e Cordiali Saluti.

 

Roma,04/09/2018

                                                                                               USB P.I. MiBAC