BENI CULTURALI: NESSUNO DEVE PERDERE IL LAVORO !

Roma -

On. Ministro MiBACT

Avv.to Dario Franceschini

ministro.segreteria@beniculturali.it

gabinetto@beniculturali.it

 

On Ministro,

la scrivente O.S. P.I. Mibact ha ritenuto necessario e urgente evidenziare la situazione paradossale che si è venuta a creare nei confronti dei lavoratori precari e interinali della società Ales,in house del nostro Ministero a seguito dell'emanazione  DPCM del 11 marzo 2020, Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, di cui art. 2 lettera d) “sospesa l'apertura dei musei e degli altri luoghi della cultura sull'intero territorio nazionale.

Abbiamo spesso rivendicato, durante gli incontri politico–sindacali avuti con Lei e i suoi collaboratori, la stabilizzazione e la trasformazione dei contratti di lavoro precari e interinali in ALES, oltre al cambio del CCNL da Commercio a Federculture per cercare di raggiungere l'obiettivo di un Contratto Collettivo Nazionale della Cultura. A tale proposito abbiamo presentata una nostra proposta alla Camera di Regia costituita dal precedente Ministro, per una analisi generale sulla programmazione “industriale”, investimenti, ruolo, funzioni, incarichi e responsabilità. Entrando nel merito della questione, il suo dicastero con una circolare della Direzione generale del Bilancio lascia facoltà al direttore del personale di Ales di congelare le commesse dentro la propria società. Quindi il “garante” della trasparenza dell'azione amministrativa della società, in risposta, anche alla nostra nota di diffida, in Suo possesso, dichiara che “con una condotta orientata al rigoroso rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, tenendo in debito conto i legittimi interessi dei lavoratori....”sic! già nella giornata di ieri, ha comunicato alle lavoratrici/i i licenziamenti per mancata proroga dei contratti a tempo determinato, prossimi alla scadenza. ….Ma quale rigore, in questo momento drammatico che sta vivendo il nostro paese, nei confronti di lavoratori con contratti di lavoro precari e interinali.

Lavoratrici e lavoratori "restanoacasa" senza lavoro. In applicazione dello slogan del suo governo “nessuno perderà il lavoro” (sic!).

 

I dipendenti Ales impiegati nelle più diverse realtà museali in tutta Italia"restanoacasa" anche loro, senza notizie sul trattamento retributivo e sul regime delle assenze dopo i decreti governativi e nonostante la diffida di cui sopra, riferita all'eventuale utilizzo unilaterale e improprio delle ferie e permessi.

Ovviamente c'è angoscia e disperazione fra tutti i lavoratori, in particolare tra quelli con contratti a termine che attendono con fiducia, dopo il primo e il secondo rinnovo, una proroga nel prossimo mese, con l'obiettivo di stabilizzazione del rapporto di lavoro. Tale problematica riguarda anche un numero importante di lavoratori interinali, che può arrivare fino al 38%, come previsto dal Contratto Collettivo Integrativo della società, che non sanno quale sarà il loro prossimo futuro.

Questo clima di confusione e arbitrio è evidente a Roma e non solo. In molti siti museali nazionali come il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Galleria Accademia di Firenze, il Parco Archeologico del Colosseo i lavoratori Ales restano a casa, in altri come quelli del Polo Museale del Lazio, viene chiesto loro di recarsi a svolgere funzioni di "presidio" presso gli istituti culturali, causa mancanza di organico del personale di vigilanza Mibact. Tutto senza alcuna comunicazione ufficiale scritta da parte della Società e spesso con la richiesta verbale di svolgere l'attività in luoghi differenti, con il risultato di lavoratori che si ritrovano a girovagare per la città alla faccia delle raccomandazioni e degli obblighi sull'emergenza coronavirus, “iorestoacasa” e degli hashtag di buonsenso che Ales S.p.A. lancia sui propri canali social, con la partecipazione del Ministero e del Governo che lanciano messaggi per ribadire che "nessuno perderà il lavoro".

USB Le chiede un autorevole intervento mirato all’immediato ritiro delle lettere di “licenziamento” rinnovo dei contratti , assoluta trasparenza e rapida attivazione dei Fondi di Integrazione Salariale e/o Cassa Integrazione in Deroga, previsti per legge, che non comportino perdita dello stipendio per tutti i dipendenti Ales.

Certi del Suo interessamento restiamo, insieme ai lavoratori, in attesa di un cortese e sollecito riscontro

 

Roma, 14 marzo 2020                                                                    

  USB P.I. MiBACT