BENI CULTURALI E TURISMO: RISPOSTA ALLA F.P. CGIL - PERDONO IL PELO, I MILITANTI, GLI ICRITTI MA NON IL VIZIO DI STARE A PRESCINDERE CON ALCUNI DIRIGENTI MiBACT, CONTRO I NOSTRI DELEGATI SINDACALI, I DIRITTI E LA DIGNITA' DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORAT
BENI CULTURALI E TURISMO: RISPOSTA ALLA F.P. CGIL – PERDONO IL PELO, I MILITANTI, GLI ICRITTI MA NON IL VIZIO DI STARE A PRESCINDERE CON ALCUNI DIRIGENTI MiBACT, CONTRO I NOSTRI DELEGATI SINDACALI, I DIRITTI E LA DIGNITA’ DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI. QUESTI PSEUDO SINDACALISTI PARLANO BENE MA SCRIVONO E RAZZOLANO MALE. DIFFIDATE E ABBANDONATELI!!!!!!
Sulla decennale questione della Biblioteca Universitaria di Genova, CGIL si è finalmente decisa a dire la sua con un’appassionata/appassionante difesa del dirigente in carica. Tutto va per il meglio dunque. Ma allora, come mai una Biblioteca che avrebbe dovuto aprire nel 2008 non ha ancora aperto a dicembre del 2016, pur avendo – da dichiarazione del dirigente - i collaudi necessari? Forse non apre perché ci sono gravi problemi relativi all’impiantistica? Forse non apre perché, a seguito della surreale vicenda del taglio di fornitura di energia elettrica di questa estate, il black out continuativo per oltre 72 ore ha gravemente compromesso tutti gli impianti di sicurezza? (e a quanto ammonta il loro ripristino? e chi risponde di questo incredibile danno?) Forse non apre perché, nel silenzio del dirigente, è in atto un dirottamento di fondi sulla sede storica inagibile di Balbi 3: si spende l’incredibile cifra di 180 mila euro nonostante le superiori autorità del Ministero (Segretariato generale e Direzione Generale Biblioteche) si siano chiaramente espresse per chiudere definitivamente i rubinetti, essendo una sede fuori norma, dismessa dal 2013 e priva di ogni interesse per la DG Bic. Forse non apre perché una biblioteca senza il suo deposito librario è una finzione; e i magazzini della nuova sede sono ancora parzialmente allestiti. Nel frattempo le collezioni dei periodici, ancora nella sede storica di Balbi 3, stanno marcendo attaccate dalle muffe, ignorando una prescrizione proveniente dall’ICRCPAL che raccomandava di trasportare il materiale a rischio non appena si fossero resi disponibili gli scaffali. Cosa si aspetta? Non si può giocare con la tutela del patrimonio culturale! A questa e ad altre domande, da USB poste al dirigente, attendiamo risposta sempre accompagnati e confortati dal fragoroso silenzio di CGIL, troppo occupata ad organizzare al meglio i servizi! Il direttore è impantanato da 11 mesi su una sola questione: mantenere - contro ogni logica e principio di buona amministrazione - l’esternalizzazione del servizio di accoglienza all’atrio. E’ un fatto documentato che questa posizione sia sostenuta da CGIL e Cisl almeno sin dal 2014. Imbarazza anche la dichiarazione resa da CGIL secondo cui “si sta cercando, insieme alla Direzione, di organizzare al meglio i servizi in previsione dell’apertura […]”. Si sta cercando? Chi? Forse CGIL gode di canali privilegiati di dialogo con una direzione caratterizzata, in un anno di permanenza da afonia, latitanza, pressoché totale assenza di confronto, chiusure pregiudiziali. La Biblioteca quindi non ha ancora aperto perché non può aprire! Ed i motivi sono dovuti al persistere di gravi problematiche collegate alla sicurezza, alla inerzia della gestione, compresa quella del personale! Veniamo al punto: cosa ha fatto USB? Se sono stati stanziati fondi aggiuntivi per rimediare almeno in parte ai disastri progettuali e ai pessimi lavori di ristrutturazione della nuova sede Se si sta procedendo ad interventi di ripristino Se è iniziato l’arredo del magazzino librario Se è stata risolta la questione degli alloggi destinati al casierato nel rispetto della normativa vigente non è certo grazie al “silenzio diffuso” messo in campo da CGIL, ma all’opera di costante attenzione, alle documentate richieste e denunce inoltrate da USB ai competenti uffici di Ministero. Ben vengano, finalmente, indicazioni e disposizioni (“l’incessante invio di lettere da parte della Direzione Generale Biblioteche” lamentato nella nota CGIL!! o la “inaccettabile ingerenza” [sic!] secondo l’intervento di una delegata CGIL in riunione RSU; scegliete voi) se contribuiranno a sbloccare una situazione caratterizzata da incredibile pressapochismo quando non si tratta di colpevole inerzia.
Sul punto della organizzazione dei servizi, due domande tra le tante: perché in Biblioteca Universitaria non sono ancora stati avviati corsi di formazione sulla gestione degli impianti? Chi non vuole che i lavoratori (e non gli scienziati della NASA) siano messi in grado di gestire autonomamente compiti e funzioni previsti dai profili di appartenenza? Qualcuno ha interesse a tirare la volata alle esternalizzazioni ? Quanto all’eredità delle pessime gestioni precedenti, consiglieremmo all’estensore della nota di rileggersi con maggiore attenzione non certo le denunce USB (sarebbe pretendere troppo!) ma quantomeno la documentazione espressa dalla stessa Amministrazione, principalmente la Relazione dell’Ispezione Ministeriale del dottor Luca Bellingeri. Potrebbe avere delle sorprese, scoprendo che tutto quanto a suo tempo denunciato da USB e che ha trovato riscontro nella documentazione ufficiale, sia oggi all‘attenzione della Corte dei Conti, mentre procedimenti di verifica da parte della Magistratura siano in corso. Nel dettaglio della nota della CGIL. La lettura dei punti 1-12 pone una serie di evidenze imbarazzanti: la nota CGIL sembra scoprire, nel 2016, come, a far data dal 2013, la nuova sede della Biblioteca Universitaria di Genova (lavori ultimati nel 2007) risultasse priva di magazzino librario, scaffalature, arredi, soggetta ad allagamenti imputabili a cattiva conduzione dei lavori etc. etc. USB ha con continuità denunciato tutto ciò, (vedi: verbali di contrattazione, note a verbale, specifiche note a protocollo dal 2004 al 2016 conservate in archivio e consultabili, lettera aperta a Ministro e sottosegretari). CGIL dov’era? Le sedi ed i depositi sui quali in precedenza si articolava l’istituto (sede storica e Magazzini librari di via XX settembre) sono stati, sempre nel 2013, chiusi con provvedimento d’urgenza dai competenti Uffici del Ministero (cfr. nota del Segretariato Generale) in quanto da anni privi dei requisiti minimi per garantire sicurezza a lavoratori, utenti, patrimonio. Emblematico il caso della sede storica, aperta al pubblico con impianti disattivati ed in presenza di impianti di gas NAF fuorilegge e con obbligo di smaltimento a far data dall’aprile 2014, gas con involontaria comicità definito da RLS e RSPP, figure di riferimento per la sicurezza negli ambienti di lavoro,“mortale ma non tossico”!!! USB ha con continuità denunciato tutto ciò (vedi : verbali etc.). CGIL dov’era? L’incredibile situazione di stallo, venutasi a creare a seguito di incomprensibili ritardi gestionali, ha determinato una esposizione del patrimonio librario dell’Istituto sia nella sede storica sia nella nuova sede, anche con riferimento specifico ad infestazione da agenti patogeni di alcune collezioni. Per inciso: se CGIL era informata del fatto che alla “responsabile dell’Ufficio Tutela della Biblioteca veniva di fatto impedito di procedere al risparmio, con bene placido [sic!] del sindacato USB” per quale motivo non è tempestivamente intervenuta? E perché non ha tutelato una sua iscritta, anzi l’ha lasciata sola? USB ha consigliato di elaborare una relazione tecnica dettagliata e di presentarla protocollandola in modo non solo che rimanesse traccia ma per permettere di intervenire sulla base di un documento “ufficiale” e non di valutazioni eventualmente discutibili. Di più, di fronte all’ipotesi di interventi di restauro non necessari e all’ipotesi di eventuale mobbing, USB ha messo a disposizione i propri legali. In tutto questo CGIL dov’era ? Il “silenzio diffuso” sull’incredibile vicenda della nuova sede della Biblioteca Universitaria di Genova ed in particolare sulla situazione contabile e di cassa, è cosa che, a far data dal 2004, lasciamo tutta a CGIL e ai suoi epigoni; USB ha con continuità denunciato tutte le questioni che ora qualcuno cerca di utilizzare per smarcarsi da una situazione troppo a lungo colpevolmente tollerata. Lo ripetiamo: USB ha con continuità denunciato tutto ciò (vedi : verbali etc.). CGIL dov’era? Modestamente, riteniamo non sia responsabilità attribuibile ad USB, versione che qualche anima bella tenta di accreditare unitamente al solito, simpatico stupidario su mai chiarite “rendite di posizione” et similia. Volutamente per ultimo abbiamo lasciato il rozzo e disgustoso tentativo di diffamazione nei confronti del Responsabile Regionale USB MIBACT: forse chi avanza accuse gratuite e infondate dovrebbe prima documentarsi meglio. Scoprirebbe che la “distrazione” di cui è accusata USB nel 2013 riguarda un progetto straordinario (che ha coinvolto per 3 mesi 2 unità esterne) e al di fuori della normale attività, in allora, del personale della Biblioteca concernente la primissima fase della gestione della Biblioteca Sanguineti (perché di questo si tratta): non l’assegnazione in esterno di lavoro ordinario, come invece continua a richiedere CGIL almeno a Genova in Biblioteca Universitaria, quale è l’affidamento a ditta esterna delle funzioni di apertura, chiusura e presidio degli accessi alla nuova sede. Quando la gestione della biblioteca di Edoardo Sanguineti è stata dichiarata dall’Amministrazione lavoro prioritario della Biblioteca (con due interpelli al personale andati totalmente deserti), i lavoratori a esso adibiti hanno proceduto a occuparsene con modalità che hanno fatto risparmiare all’Amministrazione soldi, diverse migliaia di euro! peraltro finiti a pagare le prestazioni di ditte esterne… Ma tutto ciò Cgil ignora e blatera invano. Flatus voci… Contro le meschine insinuazioni diffamatorie di CGIL, l’Organizzazione Sindacale USB passerà il testo della nota Cgil al proprio studio legale perché valuti tutte le iniziative a tutela dell’organizzazione e del Coordinatore USB Beni Culturali.
Genova, 23 dicembre 2016
Coordinamento Beni Culturali USB P.I.
Calogero Farinella
Massimiliano Ghillino
Coordinamento Regionale USB P.I. Liguria
Simonetta Peruzzi