BENI CULTURALI E TURISMO: CONTINUA L'INTERVENTO SINDACALE DELL'USB MiBACT A DIFESA DEI DIRITTI E DELLA DIGNITA' DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELL'ALES S.p.A. SOCIETA' IN HOUSE DEL MiBACT.
Spett. ALES S.p.A.
Alla c.a.
Presidente e Amministratore Delegato
Dott. Mario De Simoni
info@ales-spa.com
Direttore del personale
Dott. Giovanni Iannelli
g.iannelli@ales-spa.com
e.p.c. Al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo
Capo di Gabinetto
Prof. G. D’Andrea
gabinetto@beniculturali.it
Consigliere del Ministro
Prof. A. Benzia
alessandro.benzia@beniculturali.it
Segretario generale
Arch. A.P. RECCHIA
sg@beniculturali.it
Oggetto: Risposta VS nota riunione sindacale del 28 giugno u.s. prot. 2985 del 30/06/2016.
La scrivente, Federazione nazionale USB Lavoro privato, ancora una volta, suo malgrado, denuncia le parole arroganti, offensive, spregevoli, autoritarie e classiste del Dirigente del personale e delle Relazioni sindacali della vostra Società, riportate nella nota in oggetto.
Affermare che la nostra O.S, “rappresenta solo alcuni lavoratori, tutti appartenenti alla categoria ex LSU, tutti addetti alla sorveglianza, tutti assegnati presso un unico sito, è altrettanto chiaro che non possiamo avviare alcuna trattativa con un’organizzazione sindacale che rappresenta interessi specifici che mai riconosceremo come O.S. rappresentativa” è una dichiarazione che oltre a confermare ciò che abbiamo appena evidenziato, dimostra pure che il Dirigente in questione abbia pregiudizi e retro pensieri nei confronti dei lavoratori ex LSU, della RSA e della nostra O.S., ciò, si configura anche come un comportamento illegittimo, discriminatorio e antisindacale. A tale proposito si rileva che tali affermazioni sono state ribadite anche durante l’incontro di trattativa del 28 giugno u.s. per cui è stato forte e duro il risentimento della delegazione sindacale a difesa della dignità, professionalità e non solo, dei lavoratori e della nostra organizzazione sindacale. Tutto comunque nel rispetto dei ruoli e dentro una normale dialettica sindacale.
Il Dirigente in questione, inoltre continua a “dimenticare” che il “conteggio” della maggior rappresentatività di ogni O.S. viene calcolato sul numero dei lavoratori “sindacalizzati”, cioè iscritti con regolare delega sindacale, e NON sul numero dei dipendenti e/o per classe di appartenenza. Nonostante i nostri ripetuti inviti al Dirigente di applicare la normativa di riferimento, a tutt’oggi continua a dare una interpretazione unilaterale e scorretta della norma.
Con riferimento alla questione di non riconoscere la nostra O.S. come sindacato rappresentativo all’interno della struttura operativa ALES S.p.A. di Napoli, e tanto meno la nostra RSA, teniamo a ribadire, ancora una volta, che l’USB Lavoro privato ha partecipato alla fase negoziale del rinnovo del CCNL di categoria, presentando anche una sua piattaforma rivendicativa e all’interno della struttura di Napoli è O.S. maggiormente rappresentativa. Pertanto alle parole del Dirigente abbiamo l’obbligo e il dovere morale di rispondere con i fatti.
Quindi, entrando nel merito della questione riteniamo necessario e corretto, ricordare al Dirigente della Società che ci sono sentenze dei Tribunali del lavoro, anche recenti, che individuano anche altri fattori che favoriscono il riconoscimento della rappresentanza sindacale, non firmataria del CCNL, all’interno dell’Azienda. Dunque, gli incontri di negoziazione tra le parti iniziati il 10 marzo u.s. presso la vostra sede, e continuati per altre due volte, ultimo quello del 28 giugno u.s., dimostrano di aver condiviso un percorso sindacale mirato al confronto e alla collaborazione in merito alle tematiche e problematiche dei lavoratori ed individuare iniziative comuni per evitare di assumere qualsiasi atteggiamento unilaterale delle parti.
Altro elemento di legittimazione da parte dell’Azienda nei confronti della nostra O.S. è stato quello di aver “autorizzato” lo svolgimento dell’assemblea dei lavoratori dell’Ales, convocata dall’USB Lavoro privato in data 16 maggio u.s., presso l’Hotel Ramada di Napoli, dove la Società ALES ha individuato il locale idoneo.
Questi sono elementi aggiuntivi e determinanti per il riconoscimento della nostra organizzazione.
Nello specifico degli incontri di trattativa, riportiamo in modo insindacabile alcuni passi dei nostri comunicati ai lavoratori e quelli dell’Azienda a supporto ed integrazione di quanto sopra riportato.
• Dopo il primo incontro sindacale tra le parti del 10 marzo 2016, la scrivente ha diffuso un comunicato ai lavoratori e non solo, dove erano riportate le materie e le problematiche affrontate nella riunione, riguardanti l’organizzazione del lavoro e le modalità e criteri delle assunzioni, sulle quali si è aperto un contraddittorio, tra le parti, conclusosi con parole affermative da parte del rappresentante aziendale, sempre lo stesso Dirigente, in merito alle nostre rivendicazioni. In riferimento a questo comunicato l’Azienda NON ha fatto alcune replica e tanto meno alcuna contestazione dei fatti riportati.
• Il secondo incontro tra le parti si è svolto in data 26 aprile u.s. sempre presso la sede dell’ALES in via Cristoforo Colombo 163, Roma, con all’O.d.g. “progetto apertura straordinaria del 1°maggio u.s.” anche in riferimento a questo incontro abbiamo diffuso un comunicato ai lavoratori e non solo. Immediata in questo caso è stata la risposta della Azienda attraverso una nota dove ribadiva il proprio NO all’aumento salariale per la giornata del 1° maggio, ma NULLA ha proferito in merito alla nostra dichiarazione ” l’Azienda ha ribadito la volontà a continuare gli INCONTRI e le TRATTATIVE presso le sedi aziendali”.
• Anche dopo il terzo incontro del 28 giugno u.s. le parti hanno assunto le stesse modalità di comunicazione, da parte sindacale quella di informare i lavoratori, da parte della Azienda quella di replicare al sindacato e tentare di stravolgere il significato anche letterario della terminologia riportata sul nostro comunicato. Infatti il Dirigente precisa che “ non è stato preso alcun impegno da parte dell’Azienda, ma ABBIAMO TUTTAVIA CONVENUTO, (significato letterario della parola: “stabilito di comune accordo”) SULLA OPPORTUNITA’ ect. ect. ect, anche questa dichiarazione conferma che tra le parti c’è stata una trattativa durante la quale è scaturito un accordo.
Ovviamente la scrivente ribadisce e conferma il contenuto di tutte le lettere inviate al Dirigente, responsabile delle relazioni sindacali e non solo, e quello dei propri comunicati ai lavoratori, in particolare l’ultimo relativo all’incontro di trattativa sindacale del 28 giugno u.s. in cui si evince il fatto che l’USB NON è un sindacato corporativo, ma rivendica e difende i Diritti, la Dignità e il Salario di tutte le lavoratrici e lavoratori dell’Ales.
Per tutto ciò descritto e per come si sono susseguiti i fatti questa O.S. ritiene che esistano tutti i presupposti e le condizione per il riconoscimento della rappresentatività del nostro sindacato e di conseguenza della nostra RSA, all’interno della struttura operativa dell’ALES di Napoli.
Pertanto, in mancanza di tale riconoscimento, e se continua la “caccia” ai lavoratori, anche nostri iscritti, che NON possono indossare l’attuale “uniforme” e il mancato rispetto degli impegni in merito a quanto convenuto tra le parti, durante la trattativa del 28 giugno u.s., ci troveremo nelle condizioni di dare mandato al nostro studio legale per attivare il percorso giudiziale, oltre ad individuare tutte le iniziative di lotta necessarie fino all’eventuale proclamazione di sciopero. In attesa di un cortese, urgente e positivo riscontro si inviano Cordiali Saluti.
Roma,07/07/2016
p. Federazione nazionale
Domenico Blasi