BENI CULTURALI: CONSEGNATO IL DOCUMENTO USB P.I. MiBACT, AL MINISTRO FRANSCESCHINI, SULL'ULTERIORE RIFORMA DEL NOSTRO MINISTERO.

Roma -

 RIFORMA FRANCESCHINI - PROPOSTE USB P.I. MiBACT -.

 

Il Ministro durante l'incontro del 2 dicembre 2019 aveva chiesto alle OO. SS. di non divulgare le informazioni ricevute sull’ulteriore “contro riforma”, la terza del MiBACT, mentre, abbiamo notato, che lo stesso non ha perso occasione per rilasciare interviste per pubblicizzare il suo nuovo Dpcm, per cui a questo punto possiamo immaginare quanta considerazione possa dare alle nostre proposte. Il giorno dell'incontro non abbiamo espresso pareri e considerazioni riservandoci di analizzare e sottoporre alle/ai lavoratrici/tori il nuovo decreto di modifica.

L’USB P.I. MiBACT ritiene che il nostro Ministero ricopra un compito importante, quello di difendere il territorio, il paesaggio, di tutelare e valorizzare i Beni Culturali e i Beni Comuni, e anche di ricordare la storia. Pertanto, nel ribadire la nostra condivisione alle dichiarazioni dell’ex Ministro Bonisoli fatte durante l'incontro con OO. SS. del 18 luglio 2019, riteniamo determinante che il “nuovo” Ministro dia seguito ai principi qui di seguito:

  • NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI MUSEI!!!!
  • NO ALLE ESTERNALIZZAZIONI DI ATTIVITA' E SERVIZI!!!!
  • NO ALLE FONDAZIONI!!!!
  • NO AI VOLONTARI SOTTOPAGATI E SENZA DIRITTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI!!!!
  • NO AI CONSIGLI D’AMMINASTRAZIONE NEGLI ISTITUTI CON AUTONOMIA SPECIALE!!!!
  • SI ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALI PUBBLICO!!!!
  • SI AL CONTROLLO CENTRALE DELLE ATTIVITA’ PERIFERICHE A PARTIRE DALL’ISTITUZIONE DI UNA NUOVA DIREZIONE GENERALE DEGLI APPALTI!!!!
  • SI ALL’IMPEGNO PER UNA POSSIBILE INTERNALIZZAZIONE DI ALCUNI SERVIZI, ATTIVITA’ E LAVORATORI ALL’INTERNO DEL MiBACT O NELLA SOCIETA’ ALES S.p.a., SOCIETA’ IN HOUSE DEL MINISTERO A TOTALE PARTECIPAZIONE PUBBLICA!!!!.

Avevamo “evidenziato” nel decreto Bonisoli l'evidente contraddizione della dichiarazione di cui sopra riferita alle fondazioni e privatizzazioni dei musei. Difatti, già nel D.p.c.m. di giugno all’art. 17 comma 2 lettera e) il direttore generale Musei “favorisce la partecipazione del Ministero ad associazioni, fondazioni, consorzi o società per la gestione e la valorizzazione dei beni culturali”così ribadito anche dal Dpcm Franceschini, il Direttore Generale Musei “favorisce la costituzione di fondazioni museali con la partecipazione di soggetti pubblici e privati” – non specificando se si tratta di costituzione di nuovi soggetti e quindi aprendo a ogni genere di scenario. Quindi, secondo il nostro pensiero, dovrebbero essere soppressi i riferimenti alla possibilità di costituire fondazioni e non solo.

  • Ribadiamo, la nostra contrarietà a qualsiasi modello di “regionalizzazione dei Beni Culturali.
  • Chiediamo il rafforzamento di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale (art. 9 della Costituzione) a maggior ragione riteniamo necessario ritornare alle Soprintendenze di settore legando i musei, le aree archeologiche e non solo, al rispettivo territorio, potenziando le funzioni delle figure professionali specializzate, senza correre il rischio di non riuscire ad assolvere, nei termini previsti dalla legge, ai compiti istituzionali richiesti per la tutela e i vincoli sul patrimonio culturale. Così per evitare il forte rischio della svendita di parti importanti del “Bene Comune Pubblico” e/o la devastazione del territorio Nazionale con la possibilità di veder nascere nuovi “Ecomostri”, in forte controtendenza con la richiesta di tutela dell’ambiente, del territorio e paesaggio.
  • Riteniamo necessario reiterare la richiesta di rafforzamento del ruolo di “governo” del Segretariato Generale, cui è rimesso il controllo e il coordinamento di tutti i livelli dirigenziali generali dell’amministrazione, con l’obiettivo di attivare un Sistema Univoco di Comportamenti su tutto il Territorio Nazionale.
  • Riteniamo che con il proliferare di nuovi Istituti “autonomi” possa continuare a creare il palese sbilanciamento a favore dei così detti “Musei Pregiati”, come dimostrato dall’organizzazione dei precedenti Poli Museali, ora Direzioni Regionali Musei, a discapito dei così detti “Musei Piccoli” solo per dimensioni e non per importanza, con la creazione solo di nuove dirigenze, senza risorse economiche, strutturali e sopratutto umane.

Comunque prendiamo atto che alcune nostre proposte precedenti siano state recepite, nel Decreto come:

  • la conferma dei Segretariati Regionali per tutte le Regioni, la cancellazione di accorpamenti di alcune Soprintendenze come quelle di Siena, Arezzo e Grosseto e quella della Puglia e Basilicata.
  • Abbiamo condiviso l’istituzione della “Soprintendenza del Mare” a Taranto, in attesa che possano essere individuate altre per tutto il territorio nazionale, in considerazione delle immense ricchezze che si trovano in fondo ai nostri mari.
  • Inoltre si segnala con forza che tale soluzione debba essere assunta anche per la regione Sardegna. Difatti, il Dpcm prevede una sola Direzione Regionale Musei a Cagliari, invece secondo le sollecitazioni che ci arrivano dal territorio, si ritiene che, considerata la vastità del territorio, debba essere presa considerazione la creazione di un'altra sede per la parte nord della Regione.
  • Proponiamo di “affiancare” la sede di Palazzo Milzetti (Museo Nazionale di età Neoclassica) di Faenza alla Pinacoteca Nazionale, poiché, per quanto attiene alle Collezioni, avendo Palazzo Milzetti, all'interno, opere di stile Neoclassico, diversamente dagli altri musei del Polo Dei musei Emilia Romagna, ciò comporterebbe una continuità nel percorso storico-artistico delle opere della Pinacoteca che vanno dal Duecento all’Ottocento.
  • Chiediamo un serio piano di rilancio per le Biblioteche e gli Archivi, luoghi di cultura, storia e formazione degli ideali e principi che hanno portato il popolo italiano a combattere contro il fascismo e nazifascismo per la Libertà e la Democrazia.

Riteniamo pertanto che il compito del nostro Ministero sia di divulgare la “CULTURA” TUTTA, e il rilancio e la valorizzazione soprattutto per quelle realtà sparse sul tutto il territorio nazionale che rappresentano comunque un Bene Comune per la collettività oltre che l’opportunità di creare posti di lavoro veri e pubblici con forti risparmi economici per la collettività.

 

Roma, 12/12/2019                                                                                        USB P.I. MiBACT