BENI CULTURALI COME ALITALIA : VOGLIONO SMANTELLARE E SVENDERE IL PATRIMONIO CULTURALE PUBBLICO
In allegato il volantino e il testo comparato
Oggi 11 novembre il Capo di Gabinetto ha illustrato alle OO.SS la proposta di modifica del precedente regolamento del Ministero, voluto dal Ministro Rutelli (D.P.R.233/2007).
Il pacchetto prevede l’unificazione delle Soprintendenze e il taglio di alcune Direzioni generali, la nascita di una “mega” Direzione generale dei Musei diretta da un Manager esterno all’Amministrazione, che dovrà gestire centinaia di luoghi culturali. Dovrebbe svolgere funzioni e compiti relativi alla tutela e valorizzazione dei musei, gallerie, siti archeologici, ville storiche. Compiti che precedentemente erano svolti dalle Direzioni Regionali e Soprintendenze.
E’ chiaro il progetto di Smantellare il Bene culturale Pubblico e fare Cassa.
Il governo ha programmato per il triennio 2008-2011, un taglio del 50% ai fondi destinati alla tutela , valorizzazione e restauro del patrimonio culturale. Inoltre il nuovo regolamento prevede che i beni statali potranno andare in prestito e/o in affitto per mostre ed esposizioni, anche all’estero, e sarà solo il grande” Manager” dei musei ad autorizzare e dichiarare la rilevanza d’interesse culturale e scientifico delle mostre che dovranno “ospitare” i beni dello stato.
Anche per i lavoratori sono previsti tagli drastici:
- L’organico complessivo del Ministero sarà ridotto del 10%
- Non sono previsti i posti per gli inquadramenti nelle posizioni economiche superiori per tutti gli idonei dei concorsi di riqualificazione ,già svolti, dell’area B e C
- Gli ex Atm non hanno la certezza che l’attuale rapporto di lavoro si trasformerà in full-time
- Il Fua sarà decurtato del 10%.
Tutto questo produrrà ai lavoratori dei Beni culturali un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro e una riduzione dei diritti.
PRIVATO = FALLIMENTO
La società Ales voluta anni fa dal Ministro Melandri, formata per il 70% da quote di capitale di Italia Lavoro e per il rimanente 30% dal Ministero, ha dimostrato che privatizzare significa fallire. Questa società attualmente ha una gestione economica in rosso di circa 700.000 euro e sono a rischio 420 posti di lavoro di ex Lsu.
L’RdBCubMbac oltre ad aver chiesto al Capo di Gabinetto di attivare tutte le procedure previste dalla normativa per individuare le responsabilità, a proposto di reinternalizzare i servizi e assumere tutti i lavoratori. Invece di continuare ad aiutare con denaro pubblico società costituite con logiche di lottizzazione sindacale-politico.