BENI CULTURALI: Biblioteca Universitaria di Genova: ennesima cattedrale nel deserto?

Roma -

BENI CULTURALI: Biblioteca Universitaria di Genova:

Ennesima cattedrale nel deserto?

 

L’incontro avuto il 14 gennaio 2014 dalla nostra O.S. con il Direttore Generale per le Bibliote-che, dott.ssa Rossana Rummo, in presenza del Direttore regionale per i Beni Culturali della Liguria, e avente come oggetto la nuova sede della Biblioteca Universitaria di Genova e le problematiche ad esse collegate, non ha sciolto i numerosi interrogativi posti all’ordine del giorno e non ha for-nito alcuna garanzia sul futuro della nuova struttura, uno dei maggiori investimenti del Ministero per i Beni Culturali in Italia con un ammontare complessivo del finanziamento di circa 33 milioni di euro.

 

Va detto subito che la nuova sede potrebbe costituire una grande opportunità per la città, po-tenziandone sensibilmente l’attrattiva culturale a livello nazionale e internazionale, stimolando di conseguenza occupazione e indotto. Si rischia invece, e le premesse ci sono tutte, di imboccare ancora una volta la strada dello spreco di denaro pubblico, creando l’ennesima cattedrale nel de-serto: uno sterminato e lussuoso contenitore vuoto, privo di strutture e risorse adeguate, da “regalare” ai privati perché ingestibile.

 

E’ certamente positivo che la nuova sede sia dichiarata Biblioteca Nazionale e intitolata a Edo-ardo Sanguineti. Da parte nostra ribadiamo come, da parte del Ministero, alle dichiarazioni deb-bano fare seguito precise ed esplicite garanzie sui finanziamenti pubblici previsti. L’ammontare di tali investimenti e la loro continuità di erogazione debbono essere tali da assicurare lo status e il ruolo di polo culturale a cui la Biblioteca verrebbe teoricamente destinata. Abbiamo dovuto con-statare come, allo stato attuale e al di là di generiche affermazioni, queste garanzie manchino completamente.

 

Il Direttore Generale Rummo e il Direttore Regionale Galletti hanno dichiarato che il fondo li-brario donato alla città da Edoardo Sanguineti sarà disponibile al pubblico entro giugno 2014 e l’intera struttura nel suo complesso diverrà pienamente operativa a partire da ottobre 2014. Con preoccupazione ci chiediamo che cosa “aprirà” al pubblico entro tali date, il rischio concreto è che vengano consegnati dei “contenitori” vuoti; infatti a oggi nulla è dato sapere su modalità e tempi previsti per la catalogazione dei 40.000 volumi appartenuti a Sanguineti e la stessa incertez-za caratterizza la gestione del trasferimento nella nuova sede dei ca. 650.000 volumi attualmente ospitati nella sede storica di via Balbi 3. Un esempio indicativo: a oggi non esistono strutture ido-nee ad accoglierli!

 

Tante, e tutte importantissime, le domande restate senza risposta a sei anni dalla chiusura del cantiere:

- la nuova sede è idonea e ha ottenuto tutte le agibilità che debbono essere certificate dalle auto-rità competenti? Sono state attivate le misure di sicurezza previste dalla legge a garanzia di perso-ne e beni?

- i collaudi dei singoli lotti di intervento sono stati tutti effettuati? In caso affermativo, si sono svolti, come previsto dalla normativa, nel periodo coperto da garanzia?

- Per quale motivo a oggi, a cantiere chiuso, risultano in essere interventi ulteriori di messa a nor-ma dell’edificio ? Richiederanno spese aggiuntive? Se sì, di quale entità?

- A chi, in dettaglio, vanno ricondotte le singole responsabilità progettuali e di supervisione sull’effettuazione dei lavori di rifacimento della nuova sede della Biblioteca? Come è possibile che in un edificio appena restaurato e con un investimento di così rilevante entità siano state ri-scontrate alluvioni, infiltrazioni, muffe che mettono a rischio il patrimonio librario antico e mo-derno, grondaie, infissi, finestre porte assenti, danneggiate non funzionanti, rilevanti disconnes-sioni su terrazzi, cornicioni, parapetti di pertinenza e relative infiltrazioni sottostanti, scarichi fo-gnari difettosi etc.

- di quali finanziamenti può, ad oggi disporre la Direzione Regionale Beni Culturali Liguria per met-tere in funzione la nuova sede e arredare le sale di lettura, la Biblioteca Sanguineti, i magazzini li-brari e quale è lo stato effettivo di cassa e competenze relative?

Non vorremmo che gli annunci fatti prefigurassero le solite “inaugurazioni” da parata e l’assenza evidente di un progetto complessivo servisse da giustificazione alla cessione di spazi e at-tività pubblici al fine di “far cassa”. Non vorremmo insomma che, nella migliore tradizione, della Biblioteca pagata dai cittadini restassero le insegne a “caratteri luminosi visibili” dai viaggiatori che arrivano alla stazione o all’aeroporto.

Genova, 16.1. 2014

 USB P.I. MiBACT