BENI CULTURALI: ANCORA UNA BEFFA PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI.
Questo è il testo della lettera che abbiamo inviato questa mattina all’Amministrazione.
Inoltre abbiamo ritenuto necessario evidenziare il nostro comunicato sulle progressioni economiche che abbiamo già pubblicato in data 16 novembre 2011 sul sito USB Beni culturali.
BENI CULTURALI: ANCORA UNA BEFFA PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI.
Questo è il testo della lettera che abbiamo inviato questa mattina all’Amministrazione. Inoltre abbiamo ritenuto necessario evidenziare il nostro comunicato sulle progressioni economiche che abbiamo già pubblicato in data 16 novembre 2011 sul sito USB Beni culturali.
Al Segretario generale
Arch. A. P. Recchia
Al Direttore Generale DGOAGIP
Dott. Mario Guarany
OGGETTO: Sviluppi economici 2010.
Con l’accordo nazionale sulle progressioni economiche, sottoscritto dall’Amministrazione e da tutte le OO.SS , ad esclusione della scrivente USB P.I. MiBACT, e il ritiro della circolare n°43/2014 della Direzione generale del personale, si è consumata l’ennesima beffa per le lavoratrici e i lavoratori che hanno partecipato alle progressioni economiche nel lontano dicembre 2011. La beffa, non solo per i vincitori, ma anche per gli esclusi che non hanno potuto neanche verificare la loro posizione in graduatoria, considerato che i loro nomi non compaiono da nessuna parte. Difatti da una prima e veloce lettura delle graduatorie allegate alla circolare ministeriale n°43/2014 che, con estrema, quasi imbarazzante sollecitudine, è stata ritirata nel giro di 48 ore, si è potuto capire che per alcuni profili e fasce economiche il numero dei posti messi in bando è maggiore dei partecipanti.
A tale proposito si chiede la pubblicazione integrale delle graduatorie; il numero dei posti disponibili per i vincitori e quelli per i quali bisogna individuare modalità e criteri per l’assegnazione; i soldi impegnati; il numero dei dipendenti che attualmente prestano servizio presso il nostro Ministero sui cui è stato basato il calcolo per assegnare i posti; il numero delle domande presentate distinto in fasce e profili.
Si resta in attesa di ricevere, nel più breve tempo possibile, i dati richiesti per verificare il rispetto della trasparenza dell’intera procedura e per dare delle risposte ai lavoratori in attesa che l’Amministrazione si pronunci.
Distinti saluti.
SVILUPPI ECONOMINCI DEL PERSONALE ALL’INTERNO DELLE AREE
SOLO PER 1/3 DEI LAVORATORI DEI BENI CULTURALI
Non è bastata la manovra economica di “lacrime e sangue” e l’accanimento del governo Berlusconi nei confronti del settore del P.I. e dei suoi lavoratori, si preannunciano ulteriori misure da “macelleria sociale”.
Il giorno 14 novembre 2011, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, l’Amministrazione ed alcune OO.SS. hanno sottoscritto un accordo concernente gli sviluppi economici solo per un numero ristretto di lavoratori.
Sono circa 13 milioni di euro i fondi residui del Fua 2010 che l’Amministrazione e le OO.SS., ad esclusione dell’USB, hanno impegnato per un accordo discriminatorio e corporativo che penalizza ulteriormente “l’economia familiare” del rimanente 2/3 del personale del nostro Ministero.
Non hanno voluto distribuire la somma agli istituti centrale e periferici del Ministero per essere utilizzata, attraverso accordi locali, per far crescere più possibile le retribuzioni di ogni lavoratore, come riconoscimento dell’aumento dei carichi di lavoro, della produttività collettiva e della valorizzazione delle competenze professionali.
Lo scopo della nostra O.S. era quello di portare i 13 milioni di euro, salario certo, nelle tasche di tutti i lavoratori, soldi degli stessi lavoratori.
L’USBMBAC nella stessa giornata ha annullato, ancora una volta, il tentativo da parte dell’Amministrazione di applicare il d.lgs.150/2009, riforma Brunetta. Abbiamo ricordato all’Amministrazione che numerose sentenze su tutto il territorio nazionale hanno condannato quelle Amministrazioni che avevano applicato il decreto Brunetta, prima di essere recepito dai CCNL.
L’USBMBAC non ha sottoscritto l’accordo sul superamento del numero dei turni festivi annui, da un 1/3 alla metà, perché ritiene che l’apertura in tutti i giorni festivi dei musei, gallerie, monumenti, biblioteche, archivi e siti archeologici può essere garantita solo attraverso una vera politica occupazionale nel nostro Ministero e non solo.
USB P.I.MBAC