Beni Culturali: Anche l'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro Và alla guerra!

La notizia : l’ISCR farà bella mostra di se con “il restauro in Italia”, mostra sulla quale l’USB P.I.- MiBACT- ISCR ha già emanato un comunicato molto critico, al seguito della campagna navale capitanata dalla portaerei Cavour.

Roma -

Beni Culturali: Anche l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro Và alla guerra!

 

La notizia : l’ISCR farà bella mostra di se con “il restauro in Italia”, mostra sulla quale l’USB P.I.

- MiBACT- ISCR ha già emanato un comunicato molto critico, al seguito della campagna navale capitanata dalla portaerei Cavour.

Nel testo di presentazione sul sito ISCR si regalano perle di ipocrisia come quando si racconta di:

 

“Una campagna navale intorno all'Africa con compiti umanitari” per poi poche righe dopo dichiarare, con evidente contraddizione, che ” perseguirà molteplici obiettivi, da quello più generale di rafforzare la presenza dell’Italia nelle aree geografiche considerate strategiche per gli interessi nazionali” ed aggiungere poi che il “Compito della missione sarà anche la promozione delle eccellenze imprenditoriali e della cultura italiana.”; ed in questo caso più che di eccellenze imprenditoriali sarebbe stato più coerente parlare di “eccellenze militari”.

 

Già perché la portaerei Cavour sembra apparire più un vero supermarket delle armi che guarda caso veleggia intorno al continente Africano dove vi sono molti scenari di guerra e dove quindi la domanda di tale merce è alta. Il mercato comanda ed il paese si mette in movimento.

 

Tutto ciò prevede enormi spese, si parla di 20 milioni di euro ed anche missioni-viaggio per nostri colleghi; ci si risponderà che questi soldi sono del Ministero degli Esteri ma è facile contestare questa affermazione ricordando che sono soldi dei cittadini-contribuenti e sopratutto dei lavoratori dipendenti che le tasse le pagano integralmente nonostante il blocco dei rinnovi contrattuali, il taglio della retribuzione accessoria, dello stato sociale (sanità, servizi pubblici, scuole etc) e pensioni.

 

 

Per quanto detto l’USB P.I. MiBACT invita tutti a firmare la seguente petizione sul sito change.org oggetto anche di una interpellanza parlamentare dei Deputati: Gennaro Migliore, Franco Bordo, Arturo Scotto, Donatella Duranti, Michele Piras, Giulio Marcon.

 

Fermiamo il tour bellico della Cavour

 

“20 milioni di euro, di cui 7 a carico dei contribuenti. Tanto ci costerà l'operazione "Sistema paese in movimento", una sorta di tour commerciale che vedrà impegnate da mercoledì la portaerei Cavour della Marina militare insieme ad altre tre navi italiane. La missione, recita il comunicato ufficiale, servirà a "promuovere le eccellenze italiane". Una crociera di 5 mesi, che toccherà i porti di 13 Paesi africani e 7 del golfo Arabico.

 

Cosa ci sarà a bordo? "30.000 chilogrammi di pasta, 50.000 di farina, 18.000 di pomodori pelati, 27.000 litri di acqua distribuiti in 54.000 bottigliette e 12.000 litri di vino".

 

E poi?

 

E poi anche prodotti di Finmeccanica, Blackshape, Beretta, Piaggio Aereo e Gruppo Volo, tra cui 5 caccia intercettori, tre elicotteri da combattimento e un elicottero antinave e antisommergibile.

 

Le nostre "eccellenze militari" faranno bella mostra di sé in paesi dove sono in vigore regimi autoritari, e in alcuni di questi sono in corso conflitti armati. La chiamano "missione umanitaria". Noi abbiamo moltissimi dubbi in proposito, e abbiamo presentato un'interrogazione per chiedere chiarimenti urgenti al premier Letta, al ministro degli Esteri Bonino e al titolare della Difesa Mauro, il famoso "testimonial" degli F-35.

 

L'Africa non è un continente qualsiasi, è l'epicentro di guerre sanguinose e di povertà immense. La Somalia, ad esempio, attraversata da venti anni di conflitto, il paese dove Ilaria Alpi ha perso la vita perché alla ricerca delle vie del commercio delle armi, è impegnata in un faticosissimo processo di ricostruzione di una dimensione statuale.

 

L'impegno dell'Italia dovrebbe andare nella direzione della pace e della diplomazia. Non privilegiare l'industria militare come strumento di politica estera.

 

Chiediamo che il governo risponda in Parlamento di questa scelta, affinché la Marina Militare non sia trasformata in un supermarket di prodotti militari.

 

Roma, 04/12/2013

                                                                                       USB P.I. MiBACT