BENI CULTURALI: LE BUONE INTENZIONI DEL MINISTRO BONISOLI

Roma -

BENI CULTURALI: LE BUONE INTENZIONI DEL MINISTRO BONISOLI

 

Il Ministro, nell’incontro del 20 febbraio u.s. ha ribadito che non intende fare una riforma a suo nome. L’intervento è stato concentrato sui numeri di personale da assumere, in considerazione del sott’organico e della possibile diminuzione ulteriore grazie alla quota 100 anche se i numeri comunicati, secondo il nostro parere, sono ancora insufficienti a coprire il fabbisogno reale. Nonostante lo scorrimento di 460 c.d. funzionari ombra, abbiamo ricordato al Ministro che questo risultato politico di riconoscimento professionale ed economico, dovrà essere esteso anche ai rimanti idonei.

Notizia positiva che presso la Funzione Pubblica si sta lavorando per definire le fasi del concorso poiché si vuole bandire un unico “concorsone” per circa 3.600 unità di personale entro il mese di giugno, per il triennio 2019-2021. Sicuramente una boccata d’ossigeno, ma per quanto riguarda la tempistica esprimiamo le nostre perplessità, considerato il blocco delle assunzioni fino al mese di novembre 2019.

Con riferimento alle modifiche da apportare alla riforma-controriforma Franceschini il Ministro e i suoi collaboratori stanno lavorando sul territorio per verificare gli sbilanciamenti di personale nelle varie qualifiche poiché il previsto “riempimento” di personale si farà in tre anni e darà modo di attivare alcuni aggiustamenti senza ricorrere a procedure di mobilità coatta.

USB ha iniziato il proprio intervento denunciando il comportamento del Dirigente della Galleria Borghese nei confronti di una lavoratrice disabile che usufruisce i benefici previsti dalla legge 104/92, art 3, comma 3, che ha subito e, continua a subire, un trattamento discriminatorio e illegittimo, ai limiti del mobbing, ed invitando Il Ministro, il Capo di Gabinetto, il Segretario Generale e il Direttore Generale Organizzazione, ad intervenire per far smettere questo comportamento e revocare il trasferimento “forzoso” della lavoratrice ed adibirla alla postazione a lei più congeniale, come stabilito dal medico competente e dalla normativa vigente.

USB ha poi apprezzato l’annuncio dell’indizione del bando di concorso pubblico per l’assunzione di nuovi lavoratori, auspicando il rispetto dei tempi annunciati dal Ministro.

USB rivolgendosi alla parte politica del tavolo ha posto la questione della democrazia sindacale e il diritto di NON firma del CCNL Funzioni Centrali, la cui soluzione deve essere affrontata politicamente dal Governo e pertanto rivendica con forza la decisione di NON aver sottoscritto il CCNL, come libera scelta da parte di chi ha i numeri della rappresentatività (richiesto il 5% ottenuto quasi l’8% nel comparto) per rappresentare i lavoratori. Quindi ha richiesto ancora un suo impegno a riportare al governo la riammissione della nostra O.S. ai tavoli di trattativa di II livello, anche con riserva, considerato che il contratto in questione è scaduto il 31/12/2018 e la politica non ha dato alcun segnare in merito al rinnovo contrattuale.

Abbiamo ricordato al Ministro l’impegno preso in riferimento alla perequazione dell’ indennità d’amministrazione del MiBAC a quella, più favorevole (ministero Giustizia) per i lavoratori. Il Ministro ha ritenuto, in questa fase politica, di fare nuove assunzioni in considerazione del forte sotto organico nel ministero.

Altro punto politico di forte denuncia e rivendicazione riguarda la questione della così detta “autonomia regionale” o meglio il regionalismo differenziato e la reinternalizzazione dei servizi, attività, funzioni e Lavoratori in servizio presso le varie società di servizi aggiuntivi e appaltati nel Mibac.

La prima mette in campo politiche discriminatorie e guerra tra nord e sud che esasperano le diseguaglianze sociali tra le due aree geografiche del paese minando alle fondamenta gli assetti organizzativi e sociali dello Stato che dovrebbe garantire i Livelli Essenziali di Prestazioni pari e uguali per tutti i cittadini.

Tutto questo immaginiamo cosa possa rappresentare applicato per esempio nel nostro settore, un vero e proprio scippo del bene culturale e comune.

Così come forte e determinata è la nostra lotta a favore delle internalizzazioni contro le logiche mercantili che tanti danni hanno portato a questo Paese. Nei beni culturali riaprirebbero processi di assorbimento di personale qualificato nonché servizi pubblici adeguati ed efficienti. Prossimo incontro con il Ministro entro la fine di marzo.

 

LOTTA CON NOI A TUTELA DEL BENE CULTURALE PUBBLICO, DEL

SALARIO, DIRITTI E DIGNITA’ DEI LAVORATORI