BENI CULTURALI E TURISMO: ALTRA BATOSTA AL MINISTRO FRANCESCHINI E AL SUO PROGETTO DI SMANTELLAMENTO DEI BENI CULTURALI DIMISSIONI SUBITO!!!!

Roma -

BENI CULTURALI E TURISMO: ALTRA BATOSTA AL MINISTRO FRANCESCHINI E AL SUO PROGETTO DI SMANTELLAMENTO DEI BENI CULTURALI

DIMISSIONI SUBITO!!!!

 

La sentenza del Tar del Lazio del 7 giugno 2017 da un altro colpo alla controriforma dei beni culturali italiani testardamente voluta dal Ministro Franceschini, annullando il nuovo Parco archeologico del Colosseo: un’operazione di facciata che aveva l’unico scopo di ridurre, se non eliminare, le soprintendenze (in particolare quelle speciali) e il loro ruolo di tutela del patrimonio culturale nazionale. L’ex ministra M.E. Boschi non aveva avuto remore pochi mesi fa a dichiararsi d’accordo con Matteo Salvini nel diminuire le Soprintendenze, un piano, spiegava l’ex ministra, che condivideva questo “gioco sporco” portato avanti a danno del patrimonio culturale pubblico, pienamente e consapevolmente realizzato da Franceschini.

 

Scrivevamo chiaramente nel nostro comunicato sindacale del 27.11.2016: “la riforma Franceschini del Ministero, distruggerà la tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale. L'ultima “riforma” ha tolto alla Soprintendenza Speciale del Colosseo il Museo nazionale romano, l'Appia antica e Ostia e continua il suo percorso di “razionalizzazione” a suon di emendamenti nelle stanze delle Commissioni parlamentari e “nascosti” nella Legge di stabilità. Stanno cercando di sottrarre i soldi che arrivano dagli incassi del Colosseo alla Soprintendenza, chiudendo per sempre l’esperienza delle Soprintendenze speciali, quindi la loro autonomia, che permetteva una gestione diretta e veloce dei fondi e degli interventi in zone di immenso valore storico, archeologico, architettonico e paesaggistico”. La nostra analisi ha trovato conferma nella sentenza del Tar che smonta, anche da un punto di vista giuridico e amministrativo, il Parco Archeologico del Colosseo e molte delle giustificazioni fornite dal Ministro a sostegno della sua riforma: travisamento e scorretta interpretazione, se non abuso, delle norme, scelte anticostituzionali, riorganizzazione di competenze e uffici incomprensibili e irrazionali…

Addirittura il TAR licenzia come “INIZIATIVE FORMALI E D’ IMMAGINE” le tanto sbandierate scelte riorganizzative del Ministero volute dal Ministro.

Colui che scrive norme e poi pensa di stare sopra alla legge, dimostrando sempre più incapacità e superbia, che riceve critiche e osservazioni così forti e pesanti, dovrebbe riflettere sul “disegno complessivo” di “riorganizzazione” del MIBACT e, alla fine, DIMETTERSI..

La Tutela e la Valorizzazione del patrimonio culturale pubblico, si attuano attraverso un serio“adeguamento delle strutture e delle risorse umane”, come scrivono i giudici, gli unici ormai, dato che ministri e politici di turno sembrano dimenticarsi di questi elementi fondamentali!!!

 

FERMIAMOLI!!!!!!

LA CULTURA NON E' MERCE DI SCAMBIO!!.

NO AI “PROGETTI INDUSTRIALI” NEI LUOGHI CULTURALI DI RILEVANZA

NAZIONALE