BENI CULTURALI E TURISMO: CONTINUA IL GIOCO DELLE TRE CARTE. ANCORA UNA CONTRO-RIFORMA CHE NASCONDE LA SVENDITA, SE NON IL REGALO, DEL PATRIMONIO CULTURALE AI PRIVATI. L'IMPEGNO DI RENZI E FRANCESCHINI CON I LORO IMPRENDITORI E' STATO MANTENUTO.

Roma -

BENI CULTURALI E TURISMO: CONTINUA IL GIOCO DELLE TRE CARTE. ANCORA UNA CONTRO-RIFORMA CHE NASCONDE LA SVENDITA, SE NON IL REGALO, DEL PATRIMONIO CULTURALE AI PRIVATI. L’IMPEGNO DI RENZI E FRANCESCHINI CON I LORO IMPRENDITORI E’ STATO MANTENUTO.

 

Il gioco delle tre carte sui Beni Culturali non finisce più, ancora una volta il Ministro Franceschini annuncia una “CONTRO-RIFORMA”, dopo pochi mesi dalla precedente, che ha devastato il nostro Ministero con la creazione dei Poli Museali Regionali, accorpamento dei Musei, Aree Archeologiche e in alcuni casi anche le Biblioteche, che ancora oggi sono in fase di riorganizzazione. Ecco spuntare dal cilindro del Ministro, quest’ulteriore atto autoritario, di riformare, ancora una volta, la struttura centrale e periferica del nostro Ministero, che lo stesso Ministro ha definito “solo un completamento della vecchia”. Questa volta si sopprimono le Soprintendenze Archeologiche e la Direzione generale per l’Archeologia, passando alle Soprintendenze miste. Tutto con un assordante silenzio del Consiglio superiore dei Beni culturali, nonché da parte dei rappresentanti dei lavoratori eletti all’interno del consiglio stesso, che proprio in questi giorni, le loro OO.SS. hanno presentato le liste dei propri candidati per le elezioni del rinnovo del Consiglio superiore, organo consultivo del Ministero. La stragrande maggioranza di queste OO.SS. durante l’incontro con il Ministro, ha assunto un atteggiamento referenziale, senza proferire alcuna dichiarazione contraria all’ennesimo attacco alla dignità dei lavoratori e al Bene Comune. La nostra O.S. invece ha ribadito, con veemenza, la propria preoccupazione e contrarietà anche a quest’ulteriore contro riforma che crea ulteriore caos organizzativo, mescolando le competenze delle Soprintendenze, Poli museali e Segretariati regionali. Riteniamo che una delle vere ragioni di questa imbarazzante contorsione è recuperare posti dirigenziali per creare altri dieci musei e siti archeologici autonomi. “Carne” da valorizzazione, da rimettere presto a bando internazionale: per avere altri dieci fedeli terminali del potere politico. Con quali conseguenze? C'è, per esempio, da scommettere che vedremo presto l'Appia Antica consegnata armi e bagagli ad Autostrade.

 

Si riesce a intravedere un fine più generale, in tutto questo caos? Le premesse delle bozze dei decreti, dicono ufficialmente che tutto ciò servirebbe a evitare le conseguenze del silenzio assenso: che non è un’epidemia o un terremoto, ma una norma introdotta dallo stesso governo Renzi. A voce, poi, Franceschini dice che è un modo di arginare i danni della sottomissione delle Soprintendenze alle prefetture: che è un'altra mostruosa disposizione della Legge Madia. Che, invece, il fine sia quello di portare a termine la distruzione dell'apparato della tutela lo dimostra che ora passa agli istituti della valorizzazione (i musei autonomi) anche gli immobili in cui essi hanno sede: e pazienza se li condividono con le Soprintendenze (si veda ad esempio il caso di Villa Giulia a Roma, dove convivono soprintendenza e museo). E non basta: s’impone anche "il trasferimento [ai musei] di uffici, archivi, biblioteche, laboratori, spazi espositivi e depositi dei relativi musei e luoghi della cultura", fingendo di non sapere che tali strutture sono (erano) comuni a Soprintendenze e musei prima della riforma. E la Soprintendenza senza laboratori, biblioteche e archivi, come lavora?

 

Non basta ancora. Si dispone anche che "con riguardo ai musei, alle aree e ai parchi archeologici, la consegna dei reperti presenti nei depositi e non ancora inventariati può essere differita a non oltre il 31 dicembre 2016, al fine di completare l'inventariazione; decorso tale termine, i beni sono trasferiti ai musei dotati di autonomia speciale o ai poli museali regionali e la relativa attività d’inventariazione è svolta da detti istituti in cooperazione con le Soprintendenze competenti". Chi ha scritto questa norma davvero non è mai entrato in una soprintendenza o in un museo, e non ne ha mai visto le condizioni. Chi potrà mai inventariare e studiare entro il 31 dicembre 2016 le migliaia di cassette di materiali rinvenienti da scavo? E con quali risorse? E questi materiali a cosa servono nei musei? Il loro studio e la loro conoscenza servono alle soprintendenze per capire il territorio e costruire le carte del rischio archeologico. O meglio: servivano... Sta di fatto che per ritrovare una paragonabile contrazione della tutela si deve tornare alla legge del 1923, che istituiva soprintendenze uniche: un assetto che dette pessimi risultati, e che fu radicalmente rivisto contestualmente alla legge del 1939. Per trovare, invece, la sottomissione dei soprintendenti ai prefetti bisogna risalire al 1860: cioè al caos immediatamente successivo all'Unità, poi velocemente superato perché fatale per la tutela.

 

In privato, Dario Franceschini dice che Matteo Renzi sta facendo l'impossibile per distruggere le Soprintendenze e la Tutela, e che lui invece fa il possibile per resistere, e per salvare le une e l'altra e il patrimonio culturale. Sembra ormai irrilevante capire se la seconda parte del discorso sia vera. La prima certamente lo è: perché è proprio questo il fine dell'aggressione, licenziare per sempre la Tutela del nostro patrimonio culturale.

 

Questo comunicato riprende molti passi di un testo pubblicato dal Prof. Tomaso Montanari sul suo Blog, da noi condiviso.

In allegato la registrazione integrale del nostro intervento durante l'incontro con il Ministro D. Franceschini.

 

ULTIM'ORA

 

GRIDA VENDETTA LA CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA DI Cgil, Cisl, Uil, PRESSO LA SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL COLOSSEO IL GIORNO LUNEDI', GIORNATA DI CHIUSURA DEI MUSEI, ALLE ORE 16.30. TALE DECISIONE APPARE ALMENO SINGOLARE SE NON CONSENZIENTE CON LA VOLONTA DEL MINISTRO FRANCESCHINI.

 

REVOCATE LE ADESIONI A QUEI SINDACATI, NON SONO DALLA VOSTRA

PARTE, ADERITE ALL'USB.

FERMIAMOLI ORA ADERISCI ALL’UNICA O S CHE CONTRASTA LA SVENDITA DEI

BENI CULTURALI