quale riforma per il MBAC ? (Proposta RdB/CUB MBAC)

Roma -

L’RdB CUB MBAC ritiene importante ripartire dalle rivendicazioni contenute nella piattaforma, già presentata al Ministero, in cui ritiene fondamentale rafforzare la funzione istituzionale dello stesso ,che deve essere basata sui principi sanciti dalla Carta Costituzionale che sono quelli della Tutela, Valorizzazione, Promozione, Salvaguardia e Fruizione del Patrimonio Culturale.
 La cultura non può essere equiparata ad una merce qualsiasi, tanto meno ad una merce di mercato.
 La privatizzazione e l’esternalizzazione dei servizi sono processi che danno la possibilità ai privati di trarre profitto dalla gestione del bene pubblico e di acquistare i beni non espressamente dichiarati di interesse culturale.
Pertanto, la “Riforma” del Ministero deve tener conto degli aspetti appena elencati. Non aver previsto in modo istituzionale una Struttura Centrale per quello che riguarda la Tutela e la Valorizzazione nel territorio nazionale può generare sovrapposizioni e intromissioni da parte delle Direzioni regionali, generali e generali centrali sul buon funzionamento delle strutture territoriali, quali le Soprintendenze ,che dovrebbero essere le uniche a garantire e gestire gli interventi sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Perciò è PRIORITARIO riportare l’autonomia gestionale alle Soprintendenze che operano sul territorio.
Per quanto riguarda le Biblioteche, il Regolamento del 1995 non distingue più le biblioteche dipendenti dalla Direzione generale beni librari e istituti culturali secondo i loro compiti e le loro funzioni, come invece faceva il vecchio Regolamento, che attribuiva funzioni diverse alle Biblioteche nazionali centrali di Roma e Firenze, alle altre Biblioteche nazionali, alle Universitarie e a quelle di Conservazione.
Con questa scelta si è creata una omologazione e una vaghezza di compiti, che ha portato le biblioteche a svolgere sempre più funzioni simili. La precedenza tra queste funzioni è stata data alla Biblioteca Digitale, ”fiore all’occhiello” della recente politica per le biblioteche. Il risultato è stato certamente positivo, quello di rendere disponibile parte del patrimonio librario in forma digitale, ma anche negativo considerato che vengono sottratte, in maniera indiscriminata, forze professionali e risorse economiche al servizio pubblico.
L’RdB CUB MBAC ha sempre ritenuto che fosse più sensato limitare il compito della digitalizzazione ad alcune biblioteche e che comunque non si dovesse permettere di sospendere, o addirittura eliminare, gli strumenti tradizionali di ricerca come i cataloghi cartacei. Il baratto è stato che in cambio di un po’ di tecnologia il Ministero ha svenduto le funzioni essenziali di ogni biblioteca.
Allora che cosa ne sarà delle Biblioteche nazionali, universitarie, di conservazione, e delle due nazionali centrali nei rapporti tra di loro e con l’ICCU, e dell’Istituto per la patologia del libro?  
Anche per gli Archivi , questa O.S. ritiene  che la conservazione, la tutela e la valorizzazione debba essere di competenza statale, così come di competenza dello Stato debba essere la vigilanza sugli archivi non statali. Allo stesso modo deve essere garantita la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale,  attraverso interventi diretti (Archivi di Stato) e indiretti (finanziamenti agli Archivi non Statali), attività didattica (Scuole di archivistica, paleografia e diplomatica), editoria (Amministrazione centrale e periferica), definizione di standard  e sistemi informativi (Istituto centrale per gli Archivi). Nella riforma dell’Organizzazione del Ministero gli Archivi non debbono perdere la loro autonomia e la loro identità storica.